Regia di Dario Argento vedi scheda film
Dario Argento mostra di nuovo uno spiccato senso per il visionario e, soprattutto, per il giallo. Finalmente, sorretto da un ottima sceneggiatura opera di Lucarelli (blu notte), Dario ripercorre la sua strada preferita. Con una diabolica variante su due binari: tutta la sequenza ambientata sul treno (i primi 30 minuti) rappresentano un'esperienza indimenticabile. Anche se carico di riferimenti ed autocitazioni (Inferno, Suspiria, Tenebre e Profondo rosso), il ritorno di Argento al "CINEMA" è una piacevole sorpresa. AL di là della cattiva accoglienza, qua gli attori sanno recitare, i delitti sono rappresentati con crudo realismo, le musiche sono particolarmente indicate e, soprattutto, la macchina da presa è ... viva. E' viva e feroce, si contorce, urla, corre, s'impenna... per rappresentare con crudele cattiveria... LA MORTE!
Finalmente i Goblin accompagnano Argento in questo incubo particolarmente riuscito.
Un icona del nostro cinema.
Brava.
Dopo l'Arcano incantatore di Avati, un buon ruolo per un discreto interprete.
Più noto come Padre Merrin (l'Esorcista), Sydow recita con grande professionalità.
Un felice ritorno di Argento alle sue atmosfere più cupe. Da antologia i primi 30 minuti....
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