Regia di Antony Hoffman vedi scheda film
Il collasso ecologico in cui la Terra si trova per l'inquinamento e la sovrappopolazione sin dal 2025 costringe a progettare la possibilità di insediamenti umani nello spazio. Il primo sito a portata di viaggio è Marte, ove nei successivi 30 anni si cerca di modificare l'ambiente surriscaldandolo e impiantando tipi di alghe geneticamente modificate che trasformino la CO2 in ossigeno.
Quando nel 2057 si sarebbe pronti a avviare la colonizzazione umana, gli strumenti segnalano la riduzione critica dell'ossigeno atmosferico. La missione Mars-1, composta da un equipaggio di astronauti e scienziati, viene inviata su Marte a cercare di capirne il perché...
La storia degli equipaggi avventurosi inviati nello spazio ad affrontare un futuro pieno di rischi e pericoli è una costante di certi film di fantascienza o anche più semplicemente di avventura, così come la successiva selezione di quelli che saranno i fortunati sopravvissuti.
In questo film, che nasce all'interno di una cornice accattivante, il problema maggiore non è tanto la verisimiglianza degli avvenimenti quanto la pochezza dei caratteri dei personaggi in gioco. Tutto è solo accennato, ma non basta citare le cose per poi farle accadere. Gli antagonismi veri o presunti, come anche i risvolti filosofici ("la scienza non mi ha dato le risposte, per cui mi sono rivolto alla ricerca di Dio"), sembrano messi lì tanto per fare numero, ma senza essere sufficientemente coltivati. Persino la possibile evoluzione horror finale si poteva sfruttare meglio
Scelta voluta o semplice inesperienza di tale Antony Hoffman, regista sconosciuto che è accreditato di questo solo film nella sua carriera?
Tra analogie e citazioni, che vanno dagli scenari australiani, che sono anche presenti in Pitch Black, all'automa che ricorda quelli di Robocop, il film comunque lascia l'amaro in bocca di qualcosa che poteva essere meglio di quello che si è visto.
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