Regia di Lukas Moodysson vedi scheda film
Together è il secondo lavoro di Moodysson, dopo il buon Fucking Amal di due anni prima, ed ancora una volta si tratta di un film dalla messa in scena anticonvenzionale su tematiche difficili e dal punto di vista di un osservatore interno. Vediamo così lo svolgersi della vita in una comune svedese a metà degli anni '70, un luogo ed un tempo in cui le regole non hanno senso alcuno e tutto, ma davvero tutto, viene traslato automaticamente in politica, dalle scelte importanti fino al comportamento da tenere a tavola, dove la Coca-Cola è un cascame dell'orrendo capitalismo da evitare come veleno. Lo sguardo sull'anarchia-socialista-autarchica propugnata dai personaggi è freddo, si limita ad annotare e non propone critica, ma è piuttosto chiaro che l'utopia di cui si parla, quella di vivere insieme (vedi titolo, fortunatamente rimasto intatto nella traduzione italiana), tutti alla pari e senza frustrazione o conflitto alcuno, è esattamente tale, cioè utopia. Ma anche vivere nell'utopia, di per sè, non è per forza un errore. Moodysson ricerca il verismo del Dogma (Von Trier-Vinterberg), pur moderando i suoi ferrei canoni (luci naturali, verismo nei dialoghi, montaggio realista) e, nel nome della sperimentazione ad ogni costo, malauguratamente abusa dello zoom, utilizzato in maniera televisiva, ovverosia didascalica: il fastidio per lo spettatore, a lungo andare, è quasi matematico. Non disprezzabile nel complesso, ma Together non va a segno come il precedente Amal. 5/10.
Svezia, 1975. In una comune hippy arriva la sorella di uno degli ospiti, con due bambini piccoli, appena separatasi dal marito manesco. Gli equilibri del gruppetto di abitanti della comune si alterano, finchè il marito decide di tornare a prendersi moglie e figli, giurando di essere cambiato...
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