Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Di ritorno dalla Russia alla volta di Memphis, nel 1994 Chuck Noland (Tom Hanks) è vittima di un incidente aereo. Precipitato nel Pacifico, Chuck finisce in un'isola deserta, dove vive per quattro anni con il costante pensiero della fidanzata (Helen Hunt) e la compagnia di una faccia disegnata su un pallone da volley. Ritornato a Memphis dopo una fuga in zattera che lo ha portato a vagare per 500 miglia, Chuck scopre che la sua fidanzata, nel frattempo, si è sposata…
Capace di sospendere le riprese del film per più di un anno, dando così modo a Hanks di scendere di peso di oltre 20 chili, Zemeckis realizza un'opera ambiziosa, difficile e sicuramente riuscita. Cinema estremo nel quale Hanks regge la scena da solo per oltre un'ora, il film è anche una riflessione intelligente sul rapporto con la tecnologia che "arreda" la nostra vita e sull'essenzialità delle cose, della vita, delle persone. Coronato da un finale ottimistico, allo slogan "non si sa mai cosa potrà portare domani la marea". Grande regia, riprese mozzafiato tra la tempesta aerea e quella in mare, plot narrativo efficace e qualche pleonasmo concesso all'immancabile risvolto sentimentale.
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