Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Chuck Noland (Tom Hanks) lavora per la FedEx: è un logorroico stakanovista, amante del cercapersone e poco avvezzo alle gioie della vita. La sera di un Natale qualunque, Chuck, salutata la fidanzata Kelly (Helen Hunt), parte per l’ennesimo viaggio di consegna dei pacchi FedEx. Il volo finisce male: l’aereo precipita in mare e Chuck è l’unico superstite. Comincia così un lunghissimo periodo in cui il modernissimo e dinamico addetto FedEx si tramuta in un Robinson Crusoe post-moderno (qualche riferimento al romanzo è palese).
Il finale è (troppo) lungo e mieloso e non è certamente la parte migliore del film. Robert Zemeckis cura maniacalmente la parte centrale del film (quella in cui Chuck fa il naufrago); per cui laddove si prevedevano sbadigli e stropicciamenti d’occhi, arrivano invece sorrisi e tuffi al cuore. Quando Chuck ed il suo amico immaginario Wilson riescono ad accendere il fuoco, provano a farla finita o a scappare dall’isola, si verifica il massimo dell’emozione cinematografica: i sentimenti crogiolano anzicchenò ed il ritmo, seppur sincopato, non scende mai al di sotto della soglia consentita.
Dunque Zemeckis arriva a dare il meglio di sé nel momento più difficile del film.
La morale della storia è semplice ed intuitiva, ma non banale: il contrappasso di Chuck è un viatico necessario alla redenzione dell’uomo come creatura socialmente rilevante. Lo spiega il rapporto parossistico e al contempo speculare di Helen e Wilson, oppure la cura ostentata (ma relativamente per i pacchi, che diventano il termometro dell’autocoscienza di Chuck).
Tom Hanks è al top: regge da solo 90’ di film, diverte e commuove al contempo e addirittura quasi spinge alla nomination come miglior attore non protagonista un pallone di volley. Calcolato che co-produce e contribuisce alla sceneggiatura, diciamo pure che di più non poteva fare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta