Regia di Giulio Questi vedi scheda film
Uno dei film più bizzarri del cinema italiano degli anni Sessanta. Organizzato apparentemente come un giallo è in realtà un’opera dove la destrutturazione del genere è ciò che comanda - nemmeno in maniera troppo sottile - l’intera composizione del film. Riflessione sulla perversione del capitalismo e su come, in un modo o nell’altro, questo trasformi le esistenze di chi più è implicato nel suo terribile e corruttore macchinario, l’opera di Questi procede attraverso un montaggio (a opera del fido Franco “Kim” Arcalli, che collabora anche alla scrittura della sceneggiatura) che anticipa, spezza, centrifuga la narrazione, rendendo il film un oggetto che trasforma la sua consistenza nel momento stesso della sua visione. La morte ha fatto l’uovo rimane quindi nel panorama del cinema di quegli anni qualcosa di anomalo e destabilizzante; un’operazione che raramente potrà essere riassaporata nel cinema di genere che da lì in avanti verrà prodotto.
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