Regia di François Truffaut vedi scheda film
Nei suoi film Truffaut ha ritratto quasi sempre un "amore-passione" che consuma i personaggi che lo provano fino a portarli alla tragedia; non fa eccezione questo "La peau douce" dove uno scrittore sposato e con una figlia cede ad una relazione con una hostess che gettera' la sua vita nello scompiglio. Il personaggio principale, Pierre Lachenay, è ritratto come un uomo immaturo dal punto di vista sentimentale, un eterno indeciso che non riesce a prendere le redini della sua vita e pagherà con il prezzo più alto questo sottile malessere esistenziale. "La peau douce" viene subito dopo il trionfo di "Jules e Jim" ma è un film meno esuberante stilisticamente, all'insegna di un minore coinvolgimento emotivo e di una certa distanza. Il film indugia a tratti in sequenze descrittive che ne rallentano un po' il ritmo, ma nella seconda parte il groviglio di sentimenti e di angoscia si fa più incisivo e porta ad un finale che non si dimentica nella sua concisa tragicità. Jean Dessailly era un attore della Comedie francaise poco valorizzato al cinema, che in questo caso fu diretto con intelligenza da Truffaut insieme all'affascinante Francoise Dorleac, bellezza un po' algida come la sorella Catherine Deneuve, e alla brava ma ugualmente poco conosciuta Nelly Benedetti nella parte della moglie Franca. Credo che il film resti fra le opere un po' minori del grande regista, complessivamente meno intenso e meno riuscito dei suoi capolavori, ma certo non da buttare.
Voto 7/10
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