Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Dopo un furterello in un minimarket, quattro ragazzi rimangono in panne con il loro furgone in una isolata zona boschiva. Trovano riparo in una strana locanda, dove l'inquietante proprietario fa loro una proposta: passare la notte nell'adiacente cimitero sotterraneeo in cambio di una cospiqua ricompensa. Dopo il ragguardevole esordio in solitaria con MACABRO, si pensava che la carriera del giovane Lamberto Bava (figlio del ben più noto e talentuoso Mario) prendesse una strada ben più diversava da quella poi realmente intrapresa. Bava jr. entrerà ben presto nel giro di piccole produzioni cinematografiche e televisive di mediocre livello. Questo UNA NOTTE AL CIMITERO e' il primo di una quadrilogia di filmetti destinati al pubblico televisivo e trasmessi dalle reti Fininvest nel 1989. Bava jr. sembra voler omaggiare tutto il cinema horror, ma in particolare quello gotico italiano degli anni 60', dove il padre era stato uno degli incontrastati artefici e maestri. Il soggetto e' infatti ripreso da DANZA MACABRA di Antonio Margheriti, dove il giornalista Georges Riviere accettava la scommessa di passare la notte in un castello abitato da anime dannate. Nei limiti della sua origine televisiva, il "giocattolo" sembra interessare e divertire, almeno fino a quando i protagonisti sono riuniti nella locanda. Ben presto però, il "giocattolo" mostra tutti i suoi limiti, dettato oltre dal basso budget, da interpretazioni e dialoghi penosissimi, continue e nauseanti citazioni di classici del cinema horror e scenografie che dovrebbero inquietare, ma che risultano terrificanti come quelle di un tunnel dell'orrore di un luna park. Palesissime le intenzioni umoristiche e grottesche del film, specie nella scena della cena consumata da creature mostruose, ma tutto viene vanificato da una messinscena dilettantesca, in cui e' veramente difficile riuscire a salvare qualcosa.
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