Trama
Partendo dall’esperienza traumatica della malattia, il docu-film svela le ambizioni, le difficoltà e gli ostacoli che Benjamin Mascolo, cantante meglio noto con il nome d'arte B3N, ha incontrato nel suo percorso per raggiungere un sogno e la sua determinazione e forza di volontà per superarli. In un lungo viaggio fra l'Italia, Los Angeles e New York, il cantante ripercorre anche le sue relazioni più profonde e i valori a lui più vicini, come l’amicizia, la famiglia, l’amore.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Non è stato immediato per me capire la natura di questo film. È stato un processo lento e faticoso. Il giorno che ho conosciuto Ben ho conosciuto 3 persone diverse. L’artista, Lo stoico, L’amante. Lo guardavo di nascosto per capire cosa fare. La maggior parte del parlato è stato girato due volte. 75% del materiale era inclassificabile e continuavo a buttarlo. Sembrava il telegiornale.
A Los Angeles dopo un paio di mesi di lavoro tra Italia e Spagna, potevo già osare di più.
Nella sua cabina armadio abbiamo preso delle Vans a scacchi direttamente dal 2006 e un jeans che gli stava doppio, senza maglia, armatura di tatuaggi in vista. L’ho messo seduto per terra in una stanza rosa e panna che poteva tranquillamente passare per una fabbrica di elfi di Natale. Seduto lì nella luce pulita e senza filtri di un sole che arriva diretto su quella montagna che ricorda tanto la Puglia, con quegli occhi grandi e blu come i pastelli colorati sparsi sulla scrivania, è nata un’estetica. L’immagine di un uomo che per amore di una donna si ritaglia angoli di vita in un mondo arcobaleno ultra-stimolante, fatto di sregolatezze ed eccessi alternati a periodi di lavoro matto e disperatissimo. Un amore profondo che fa perno su un’intesa fortissima. Lei passionale e protettiva. Lui incorruttibile.
Ricordo non appena arrivati a NY il giorno prima della maratona, erano le 18:40 e per Bella la primissima priorità era che permettessimo a Ben di essere a letto entro le 19:00 come da suo programma.
È stato intenso e bellissimo. Non ho mai visto tanta inflessibile determinazione e mi ha insegnato tanto.
Per chi guarda il film, diventa chiaro come di fatto la maratona diventa un po’ una filosofia di vita, una metafora, un tronco avvolto da rampicanti: la musica, l’amore, il lavoro.
Anche da un punto di vista tecnico è stato un po’ un continuo evolversi.
In Europa avevamo questi zoom anamorfici drammatici per mobilità e funzionalità che poi abbiamo abbandonato in America per un linguaggio più filmico. Avendo qui tempi più dilatati ho avuto la possibilità di illuminare ogni scena e trattare ogni sequenza con più cura stilistica.
In generale mi auguro che chi guardi questo documentario possa cogliere questo slancio vigoroso ed eroico e farlo proprio. La storia di un giovane uomo che neanche riusciva a parlare e camminare nello stesso tempo perché gli mancava il fiato e decide di correre una maratona. La favola del “volere è potere” vecchia come il mondo ma che una delle poche vere verità".
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