Regia di Branko Tomovic vedi scheda film
TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL 2021 - MELIES COMPETITION
Un giovane inglese di origini serve sceglie di tornare nel paese balcanico del padre dopo essersi trovato invischiato in una losca vicenda in quel di Londra.
Pur di far perdere le proprie tracce e di trovarsi una occupazione che gli permetta di sopravvivere, accetta di occuparsi del piccolo, austero cimitero in stato di semina Bandini che cinge il villaggio nativo del genitore. In loco viene accolto dagli abitanti del posto, tutti dai modi di fare piuttosto inquietanti, con garbo ma anche una certa diffidenza.
Di lì a poco, oltre a sentirsi perennemente osservato, inizierà a soffrire di incubi ad occhi aperti attraverso i quali gli diverrà sempre più difficile discernere la realtà dalla suggestione. Ed un quel villaggio insieme bucolico e putrescente, andrà a scoprire sulla propria pelle le conseguenze di una pratica assiduamente seguita dai membri di quello strano ed isolato villaggio.
Prima regia ad opera dell'attore serbo Branco Tomovic, che, costretto ad un budget di pura sussistenza e tutto al risparmio, decide di puntare sul fascino di un luogo a cui è affezionato, ed in particolare ad un cimitero che lo ha sempre attratto ed inquietato. Il risultato della singolare operazione è un horror che gioca bene le sue carte dal punto di vista della ambientazione, della fotografia pallidissima e delle interessanti scenografie, ma che pecca per una certa irrisolutezza della narrazione, che gira molto su se stessa senza condurci a svolte necessarie e inevitabili a dare nerbo e carattere ad un racconto altrimenti un po' carente, se non scialbo. Peccato.
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