Regia di Vincent Grashaw vedi scheda film
TFF 39 - LE STANZE DI ROL
"Qualsiasi cosa di cattivo che hai in te, viene da me. Tutto ciò di buono che hai viene da tua madre".
Parole sante, ma pronunciate in un momento in cui lo spettatore non possiede elementi sufficienti per farsi un'idea precisa della verità di questo assunto.
What Josiah saw è un ottimo horror che, ancora una volta, scava nelle radici marce di un'America apparentemente devota e votata al bene, dietro la cui candida facciata si nasconde la mostruosità che tiene insieme tutta una impalcatura sorretta da un fragile cordone ombelicale di corruzione senza scampo. Attraverso tre capitoli intitolati:
1) Il fantasma di Willow Road
2) Eli and the Gypsey
3) Mary May I?
il regista Vincent Grawshaw introduce tre fratelli ormai adulti, segnati già da ragazzi adolescenti nelle rispettive esistenze dal suicidio, apparentemente senza spiegazione, di una madre devota ed angelica.
E ci pone dinanzi una figura mefistofelica di padre vedovo alcolizzato e in preda a visioni demoniache che lo tratteggiano come una figura al limite della realtà.
L'interesse di una compagnia petrolifera per l'appezzamento di terreno con al centro la casa che ospitò la famiglia coinvolta in quel torbido suicidio, mette in moto i due fratelli gemelli per convincere il più giovane di essi a firmare le carte che consentano ai tre di lucrare con vantaggio su quella vendita senza precedenti. Ma il riunirsi dei tre darà sfogo ai rancori che li hanno tenuto lontano, fornendo allo spettatore tutte quelle chiavi di lettura che la vicenda, complessa e son troppo sfaccettata, impiega diverso tempo a dipanare fino ad una completa ed esaustiva spiegazione di tutto.
Si perché tutto alla fine torna e tutto trova spiegazione in questo horror d'atmosfera girato benissimo e forte di una splendida fotografia da incubo.
L'unica pecca - di fatto veniale - del film è l'aver inserito qualche episodio superfluo di troppo, come "l'affaire gitano" e l'annessa vicenda del rapimento della bambina, che di fatto non servono a molto al contesto centrale del film. Ottimo il cast che racchiude almeno due attori in odore di nomination (non fosse che gli horror quasi sempre vengono dimenticati dall'Academy: il mefistofelico Robert Patrick (il vero volto del demonio) e l'ancor più sfaccettato e raffinato (nel senso di sfumature espressive) Scott Haze, da troppo tempo attore non sufficientemente stimato come meriterebbe.
Nel cast anche Nick Stahl (pure lui come Patrick accomunato dall'aver fatto parte della saga Terminator, pur se in film differenti) e la bella Kelli Garner, entrambi convincenti ed in linea con l'eccellenza dei primi due già citati.
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