Regia di Ken'ichi Ugana vedi scheda film
TFF 39 - LE STANZE DI ROL
La stanca, banale e superficiale quotidianità che sta caratterizzando la relazione che una giovane donna sta mandando avanti col suo uomo, scostante ed assente sia materialmente che nell'animo, viene scossa nel momento in cui la donna, nei suoi lunghi momenti di solitudine, nota che in un suo armadio si cela una creatura a prima vista mostruosa: tipo un polpo nerastro con una testa umanoide e dei tentacoli neri affusolati e nodosi, che subito le si avvinghiato addosso.
Il terrore prende il sopravvento, sostituito presto da un senso di ebbrezza e soddisfazione sessuale che finisce per diventare una abitudine irrinunciabile e salvifica.
La stessa cosa succede ad altri individui, sia donne che uomini, che iniziano a convivere con quelle strane forme di vita un po' parassite, ma apparentemente poco pericolose, che finiscono col propagarsi a dismisura.
Quegli esseri finiranno per essere cacciati e linciati come una piaga biblica, e sottoposti a distruzione generale, fino al momento in cui, improvvisamente, finiranno per sparire improvvisamente, allo stesso modo in cui sono apparsi, lasciando nuovamente l'umanità in balia delle proprie nevrosi ed insoddisfazioni.
Il regista nipponico Kenichi Ugata ha girato quattro corti in epoca pre-covid, incentrati sull'apparizione e gestione di queste mostruose creature aliene.
Con la pandemia in corso, influenzato non poco dalle atmosfere legate al lockdown generalizzato mondiale, il regista ha deciso di tornare ad elaborare i quattro corti, unendoli in un'unica storia complessiva.
Ne è scaturito un mediometraggio strambo, geniale ed affascinante, forte di un bianco e nero e di riprese stilizzate che ricordano da vicino lo stile di Tsukamoto, portandone avanti tematiche estreme e bizzarre non meno angosciose e sofferte di quelle del più celebre regista già citato.
Ne deriva un film che nasce come un horror, per ibridarsi in un trattato sulla incomunicabilità tra individui della stessa specie, che appare fortemente ispirato e derivativo della situazione pandemica che ne ha scandito ed influenzato la tormentata genesi, aiutando quattro piccoli film ad omogeneizzati in un racconto più compiuto, e non meno bizzarro ed inquietante delle sue parti originarie.
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