Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
"IL MIO GODARD"
"Io sto benissimo. Grazie-prego". Questo è il saluto o la battuta che sono soliti scambiarsi gli ormai sterili cittadini di Alphaville, una metropoli de futuro in cui le emozioni sono state bandite sotto la pena di morte, e la gente vive come un automa, addetto ognuno alla mansione che l'organizzazione ha attribuito loro.
In un futuro distopico per eccellenza, l'agente speciale Lemmy Caution si reca della galassia di Alphaville sotto le mentite spoglie di un giornalista del Figaro-Pravda, ma in realtà in missione speciale per riportare sulla terra lo scienziato von Braun, che ad Alphaville ha assunto le mentite spoglie di Leonard Nosferatu, colui che ha creato la temibile macchina Alpha 60, il computer che domina e regola ogni aspetto della vita sociale ed economica della metropoli: macchina a cui Lemmy deve tra l'altro sottoporsi, come tutti i nuovi arrivatio, per essere interrogato, sottoposto ad una sorta di macchina della verità che accerti se in lui ci sono intenti e progetti che possano mettere in pericolo la vita ormai stabilizzata di Alphaville.
Combinando l fantascienza distopica al noir in bn più tradizionale ed efficace, ed utilizzando Eddie Constantine, esperto ed ideale interprete di molti B-movie polizieschi anni '50, Godard si muove sul filo dell'emozione e della poesia, giocando sulla inevitabile rivincita del sentimento sull'apatia, e sulla rivendicazione dell'essere umano come macchina imperfetta forse, ma decisamente più complessa e meno schematica di quanto un computer possa pensare di ridurre.
"D'altronde è sempre così: non si capisce mai niente finché una sera si finisce per morire", pronuncia tra sé e sé Lemmy nel momento della scelta della Seduttrice che si occupi di lui nel confortevole albergo presso cui fa sosta.
Ma le frasi e le battute epocali non finiscono qui, in questo affascinante film di Godard che non rinuncia, anche quando si occupa di film di genere, a sfoderare tutta la sua ironia e la sua pungente verve diretta ai vertici, a chi precostituisce l'ordine e ci vorrebbe ridurre a neutre statuine obbedienti.
"Nessuno è vissuto nel passato, nessuno vivrà nel futuro: il presente è la forma di ogni vita. E' un dominio che nessun male può togliere. Il tempo è come un cerchio che gira senza fine: l'arco che scende è il passato, quello che sale è il futuro. E' stato detto tutto, a meno che le parole non cambino di senso, e il senso di parole".
E ancora, solo poco dopo: "Stanotte abbiamo capito che la vita e la morte si trovano all'interno dello stesso cerchio".
Meravigliose ed insieme inquietanti le scene delle esecuzioni capitali in piscina, perfetto Eddy Constantine, agente ruvido e apparentemente senza cuore, ma che nasconde una profonda umanità., la stessa che gli permette con naturalezza ed agilità di uscirsene esce con massime e frasi ad effetto che possono meritatamente annettersi alle migliori mai pronunciate al cinema.
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