L'agente Lemmy Caution deve compiere un'indagine ad Alphaville, città del futuro dominata dai computer in cui i sentimenti sono eliminati e si parla una sorta di Neolingua. Metafora orwelliana sul capitalismo avanzato, ma anche divertimento godardiano sul cinema popolare (Constantine interpretava davvero i polizieschi spinistici di serie B). Un anti-Bond di raffinato sperimentalismo, con una trama implosa, che a suo modo ha fatto scuola.
Ci sono alcuni film che non sapendo quali profondi concetti far passare li mascherano. Qui non ci sono nemmeno qulli. Film imbarazzante e di uno squallore insignificante. INGUARDABILE!!! VOTO MENO VENTIDUE
Intellettualismo ed autoironia mescolati in un cocktail di raffinato esotismo pseudo-fantascientifico, tra spinte neoapocalittiche ed implosioni orwelliane. Meravigliosa la Karina. Voto 7.
Qui Godard si diverte a stravolgere le regole del noir smontandone le situazioni tipiche del genere. L'ambientazione fantascientifica che parla di un mondo contemporaneo dove il potere delle multinazionali ha ucciso i sentimenti lo aiuta molto e diventa fondamentale per portare felicemente in porto questa felice demistificazione.
Cinema cervellotico le cui pretese sono inversamente proporzionali alla capacità di avvincere lo spettatore. Qualche idea buona c'è ma la noia la fa da padrona. Sufficienza data solo per i contenuti.
Spacciandosi per giornalista, l’agente segreto Lemmy Caution penetra nella galassia di Alphaville con la scusa di intervistare uno dei suoi creatori, ma col vero intento di riportarlo via, verso i cosiddetti paesi esterni. Cosa c’entra J.L.Godard con la fantascienza? Niente, se la si intende come una rappresentazione classica di genere, che si avvale di metriche, linguaggi figurati… leggi tutto
Perché partire dal principio quando è la fine che conta? La parola amore resiste, si potrebbe riassumere in questo modo il finale di AGENTE LEMMY CAUTION: MISSIONE ALPHAVILLE. I sentimenti ci salveranno da una società crudele, fredda e meccanica, dominata - ieri come oggi – da menti esterne, lontane da noi. Ad Alphaville certe parole sono bandite e sconosciute, e il… leggi tutto
Io sto benissimo grazie prego.Questo un esempio della lingua parlata su Alphaville citta'del futuro che pero'concretamente ha le forme di palazzoni di periferia.In questo alone di tetra inquietudine si aggira un simil Marlowe molto concreto e dai modi abbastanza spicci che cerca uno scienziato.Stop.Questo è quello che ho capito del film..il resto sono solo elucubrazioni pseudofilosofiche che mi… leggi tutto
Un'utopia distorta, una speranza avariata, un'illusione di progresso che, invece di migliorarci, ci fa sprofondare dentro un baratro oscuro. La distopia non riesce ad essere una cosa sola, perché ha…
Nel Godard anni 60 il genere era spesso solo un involucro per arrivare a fare discorsi più ampi, uno spunto per rivisitare un'intera tradizione cinematografica e giungere a qualcosa di diverso, come conferma questo Alphaville, che riscrive il Noir e la Fantascienza in termini assai personali, un film dal taglio diverso rispetto alla media godardiana del periodo. A mio parere un film…
"IL MIO GODARD"
"Io sto benissimo. Grazie-prego". Questo è il saluto o la battuta che sono soliti scambiarsi gli ormai sterili cittadini di Alphaville, una metropoli de futuro in cui le emozioni sono state bandite sotto la pena di morte, e la gente vive come un automa, addetto ognuno alla mansione che l'organizzazione ha attribuito loro.
In un futuro distopico per eccellenza, l'agente…
Perché partire dal principio quando è la fine che conta? La parola amore resiste, si potrebbe riassumere in questo modo il finale di AGENTE LEMMY CAUTION: MISSIONE ALPHAVILLE. I sentimenti ci salveranno da una società crudele, fredda e meccanica, dominata - ieri come oggi – da menti esterne, lontane da noi. Ad Alphaville certe parole sono bandite e sconosciute, e il…
Fingendosi un giornalista l'agente Lemmy arriva su una metropoli di un'altra galassia dove sono banditi i sentimenti e dove e' tutto programmato da un computer.Tutte le regole del noir sono stravolte e tutto si mischia tra ironia e creativita'.Non mettetevi in testa di vedere un normale film di fantascienza ,Godard con occhio al futuro stravolge i canoni del genere smontando le normali…
Spacciandosi per giornalista, l’agente segreto Lemmy Caution penetra nella galassia di Alphaville con la scusa di intervistare uno dei suoi creatori, ma col vero intento di riportarlo via, verso i cosiddetti paesi esterni. Cosa c’entra J.L.Godard con la fantascienza? Niente, se la si intende come una rappresentazione classica di genere, che si avvale di metriche, linguaggi figurati…
Alphaville è una città governata da un rigoroso organismo tecnocratico, in cui i suoi abitanti vengono computati in serie, e non è accettata alcuna forma di alienazione dalla consuetudine giornaliera. La società è controllata da un congegno vocale; il computer Alpha 60 ispeziona perentoriamente le menti dell'intera popolazione,…
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Commenti (5) vedi tutti
Un Godard....e' sempre un Godard,percio' da vedere.
leggi la recensione completa di ezioCi sono alcuni film che non sapendo quali profondi concetti far passare li mascherano. Qui non ci sono nemmeno qulli. Film imbarazzante e di uno squallore insignificante. INGUARDABILE!!! VOTO MENO VENTIDUE
commento di BradyIntellettualismo ed autoironia mescolati in un cocktail di raffinato esotismo pseudo-fantascientifico, tra spinte neoapocalittiche ed implosioni orwelliane. Meravigliosa la Karina. Voto 7.
commento di ezzo24Qui Godard si diverte a stravolgere le regole del noir smontandone le situazioni tipiche del genere. L'ambientazione fantascientifica che parla di un mondo contemporaneo dove il potere delle multinazionali ha ucciso i sentimenti lo aiuta molto e diventa fondamentale per portare felicemente in porto questa felice demistificazione.
commento di (spopola) 1726792Cinema cervellotico le cui pretese sono inversamente proporzionali alla capacità di avvincere lo spettatore. Qualche idea buona c'è ma la noia la fa da padrona. Sufficienza data solo per i contenuti.
commento di alfatocoferolo