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Trafficante di virus

Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film

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La recensione su Trafficante di virus

di barabbovich
5 stelle

Ulteriormente assurta a fama nazionale con una serie infinita di apparizioni televisive in qualità di virologa ai tempi del Covid-19, Ilaria Capua ha una triste storia giudiziaria alle spalle, che ha persino messo in ombra le sue mirabili imprese scientifiche. Quella storia è finita in un libro (Io, trafficante di virus, ed. Rizzoli) e poi diventata un film che la regista Costanza Quatriglio (che al mondo della scienza aveva già dedicato un corto dal titolo Con il fiato sospeso) ha liberamente adattato con Francesca Archibugi. La Capua viene ribattezzata Irene Colli (interpretata, col consueto piglio isterico, da Anna Foglietta), brillante ricercatrice in un istituto zooprofilattico italiano. Con i suoi collaboratori scopre il marker che potrebbe dare la possibilità di curare l'influenza aviaria che - dopo avere circolato per mezza Asia - nel 2006 stava decimando la popolazione nigeriana con il passaggio dagli uccelli all'uomo (il famoso spillover). La Colli/Capua, il cui marito (Rodgers) si occupa di marketing farmaceutico, viene così accusata di avere messo deliberatamente in circolazione il virus per poi battere sul tempo la concorrenza nella fabbricazione dei vaccini. Nel frattempo, il solito giornalista d'assalto (Calabresi) le apparecchia l'immancabile gogna mediatica che spingerà la scienziata - richiamata dalle sirene della politica e salita sui banchi di Montecitorio nella lista di Mario Monti - a dimettersi da parlamentare.
Il film della Quatriglio è un terribile pasticcio narrativo, un andirivieni temporale (si va dal 1999 al 2016, con varie altre tappe cronologiche) difficile da seguire, oltretutto condito da un eccesso di melodramma. Alla farraginosità del racconto si somma lo schematismo delle parti in campo: giornalisti col sangue agli occhi, lobby farmaceutiche dedite soltanto a fare i propri interessi, scienziati immacolati, determinati a salvare il mondo e fuga di cervelli. Un'occasione persa per raccontare una bella storia di scienza e una brutta vicenda giudiziaria.

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