Regia di Naomi Holwill vedi scheda film
Alcuni critici americani analizzano il più discusso genere cinematografico, in particolare quella manciata di pellicole definite "eros svastika" perlopiù girate in Italia dopo il successo di "Ilsa, la belva delle SS". Vengono velocemente trattati anche gli ultimi quattro esemplari francesi Eurocinè. Ospiti, molti protagonisti italiani dell'epoca.
Alcuni critici americani - tra i quali Allan Bryce, Russ Hunter, Mikel Koven, John Martin, Kim Newman e Anthony Page - discutono del controverso filone "eros svastika", partendo dalle pionieristiche pellicole d'autore - originariamente estranee agli eccessi di violenza gratuita raggiunti poco oltre metà anni Settanta (Roma città aperta, Kapò, Il portiere di notte, La caduta degli dei, Salon Kitty e, ovviamente, il Salò di Pasolini) - che hanno involontariamente ispirato il filone, mentre alternativamente sullo schermo scorrono brevi sequenze dei film citati. Fatto salvo il primissimo esemplare USA (Camp 7 di Lee Frost, datato 1969), in particolare il documentario è sviluppato attorno alla manciata di titoli realizzati soprattutto in Italia, con l'eccezione della violentissima serie canadese su "Ilsa", in parte prodotta da David F. Friedman, e degli ultimi fuochi (francesi) nazi targati Eurocinè interpretati da Malisa Longo, Claudine Beccarie e Patrizia Gori (SS - Il treno del piacere, Fraulein Kitty, Perversion, La calda bestia di Spilberg). Intervengono, tra i protagonisti coinvolti nella filiera produttiva a vario titolo, Mario Caiano, Liliana Cavani, Sergio D'Offizi, Sergio Garrone (fratello del più noto attore/doppiatore, e occasionalmente regista, Riccardo), Guido Leontini, Malisa Longo, Italo Moscati, Dyanne Thorne e Howard Maurer (coniuge della maggiorata, più famosa come Ilsa). Brevi dichiarazioni anche da parte di Rino Di Silvestro e Bruno Mattei, entrati a far parte del documentario in maniera virtuale, con riprese d'archivio.
"Quando il sesso è combinato con la violenza, le cose diventano più attrattive per certe persone."
(Malisa Longo)
Fascism on a Thread - The Strange Story of Nazisploitation Cinema: Malisa Longo
I pareri contrastanti degli esperti mostrano comunque una tendenza alla "rivalutazione" per una serie sicuramente oltraggiosa, talvolta involontariamente comica (si pensi a Baccaro, insaziabile e ninfomane freak in calore o al trapianto di testicoli in Lager SSadis Kastrat Kommandantur) e certamente speculativa, che ha ottenuto un clamoroso successo al box office (Ilsa, la belva delle SS, soprattutto) anche se certi apprezzamenti scadono nel fanatismo quando si arriva ad elogiare gli esemplari più indifendibili (La bestia in calore e Casa privata per le SS). Rimane sconcertante l'approccio al tema, svogliatamente menefreghista e disincantato, di alcuni registi (Don Edmonds, Alain Payet, Bruno Mattei, Sergio Garrone, Luigi Batzella), orientati a dirigere pellicole sexploitation a bassissimo costo, spesso pervase da situazioni grottesche, sminuendo così la terribile realtà dei campi di concentramento. Però - e alcuni critici si pongono intelligentemente la domanda - riconoscendo che il pubblico a suo tempo ha favorito la produzione di questi lungometraggi precipitandosi nelle sale cinematografiche per vederli, viene da chiedersi fino a che punto siano responsabili di tale superficialità solo gli autori. Dirige Naomi Holwill, altrimenti produttrice e montatrice, ultimamente coinvolta nella direzione di documentari che si pongono l'obiettivo di rivalutare opere popolari avversate dalla critica, girate a basso budget, salvo rare escursioni in fenomeni extracinematografici (Profondo Rosso: From Celluloid to Shop - corto sul negozio romano di Dario Argento). Tra i suoi lavori
più interessanti, simili a questo The Strange Story of Nazisploitation Cinema, si segnalano: The Emmanuelle Effect (2020), An Italian Aenigma: Appraising Late Day Fulci (2020) e Jorge Grau: Catalonia's Cult Film King (2020).
"Il nazionalsocialismo, con la sua tecnica di inganno senza scrupoli, si guardò sempre dal proclamare l'intero radicalismo delle sue mete prima di avervi allenato il mondo. Questo era il suo prudente metodo: una dose seguita da una piccola pausa, poi un'altra dose. Una pillola e un momento d'attesa, per vedere se non era troppo forte, se la coscienza mondiale tollerava quel dosaggio. Ma poiché la coscienza europea – a danno e vergogna della nostra civiltà – ostentava con grande zelo la propria indifferenza, sin che quelle violenze avvenivano 'oltre confine', le dosi si fecero sempre più forti, e alla fine ne fu rovinata l'Europa intera."
(Stefan Zweig)
Fascism on a Thread - The Strange Story of Nazisploitation Cinema: Sergio Garrone
F.P. 13/10/2023 - Versione visionata in lingua inglese e italiana su Filmzie (durata: 91'31")
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