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Primadonna

Regia di Marta Savina vedi scheda film

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La recensione su Primadonna

di steno79
6 stelle

"Primadonna" l'ho visto in anteprima assoluta alla Festa del Cinema di Roma, sezione "Alice nella città" (titolo dalle ascendenze wendersiane destinato ai film per ragazzi). E' il primo lungometraggio diretto da Marta Savina e rievoca la vicenda di Franca Viola, la prima donna che rifiutò il matrimonio riparatore dopo essere stata abusata nella Sicilia degli anni 60; qui assistiamo alla storia di Lia, una giovane che viene praticamente rapita e stuprata da un suo corteggiatore insistente con legami mafiosi e poi, con la scusa di una "fuitina", viene indotta ad un matrimonio che ha il coraggio di rifiutare, scontrandosi con l'omertà della popolazione che la isola, fino alla scelta rischiosissima di portare in tribunale il suo assalitore. E' un cinema di nobili ideali che sposa la lotta femminista alla lotta a Cosa Nostra e che si rivolge soprattutto alle giovani generazioni, per instillare un senso civico, mostrare l'emancipazione della Donna in un periodo cruciale come quello del Boom economico, che però in alcune regioni arretrate sembrava sortire ancora poco effetto, la necessità di liberarsi dal giogo familiare, sociale e religioso insieme quando viene calpestata la propria dignità di essere umano e si vogliono tramandare ideali sessisti e maschilisti abietti e ripugnanti. Il film parte, dunque, da motivazioni sacrosante, inoppugnabili da un punto di vista etico, ma a livello espressivo sceglie una strada difficile e forse non del tutto risolta, a partire dal partito preso di far recitare quasi tutti i dialoghi in un siciliano stretto di difficile comprensione, che per il pubblico della Festa era sottotitolato non si sa perché in Inglese (all'uscita nelle sale lo manderanno coi sottotitoli in italiano?), mettendo in seria difficoltà ragazzini delle scuole e professori, dato che l'ho visto in una proiezione riservata alla Scuola. E poi, per quanto serio, ben documentato e di rigorosa osservanza Me too, il film sembra guardare soprattutto ad un cinema passato che forse fatica un po' ad appassionare e a coinvolgere al giorno d'oggi a causa di una saturazione di questi argomenti in tante pellicole affini; i valori tecnici della pellicola sono buoni, la regista ha un suo indubbio senso dell'inquadratura e dirige abbastanza bene gli attori, soprattutto la protagonista Claudia Gusmano che regge bene i primi piani e recita con bravura nel suo dialetto di appartenenza, ma il film nel complesso non mi ha propriamente entusiasmato a causa di alcuni limiti intrinseci all'operazione, soprattutto una certa impressione di didascalismo e prevedibilità. Mi auguro, in ogni caso, che riesca ad avere una distribuzione decente e che possa essere visto da un pubblico ampio, perché rimane un film utile, forse non troppo innovativo o originale, ma che fa ugualmente riflettere.

voto 6/10 

Claudia Gusmano

Primadonna (2022): Claudia Gusmano

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