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La scelta di Maria

Regia di Francesco Miccichè vedi scheda film

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La recensione su La scelta di Maria

di mm40
5 stelle

1921. Maria Bergamas viene scelta come rappresentante di tutte le madri che avevano perso almeno un figlio nel corso della prima guerra mondiale; il suo compito sarà quello di decidere quale salma tumulare al Vittoriano tra quelle di 11 militi ignoti (caduti nel conflitto, ma in condizioni irriconoscibili).

Il milite ignoto è un'istituzione nazionale sorta nel 1921; nel 2021, a un secolo esatto di distanza, la Rai decide opportunamente di dedicare a questa figura di unità, eroismo, coraggio e spirito patriottico – per quanto possa esserne rimasto oramai – una fiction televisiva: è così che nasce La scelta di Maria. Maria Bergamas fu madre di un soldato disperso in guerra durante il primo conflitto mondiale; la donna venne scelta per indicare una salma da tumulare nel Vittoriano, fino a quel momento luogo simbolico della monarchia. Fu così che il Vittoriano venne di colpo trasformato in un luogo del popolo e per il popolo, pur mantenendo la sua inviolabile solennità; in questo film assistiamo a una ricostruzione (magari un po' romanzata, ma certo attendibile) delle vicende che portarono, il 4 novembre del 1921, all'istituzione della figura del milite ignoto. La regia del lavoro è affidata all'ormai esperto Francesco Micciché, già autore di parecchie serie tv e di una cospicua manciata di fiction e documentari dal chiaro impatto civile (per citarne un paio: Paolo Borsellino – Adesso tocca a me, 2017, e Io ricordo, piazza Fontana, 2019); Micciché cura anche la sceneggiatura insieme a Marco Videtta. Un'ora e mezza di durata, con una solida Sonia Bergamasco come protagonista e, tra gli altri elementi del cast, Cesare Bocci, Alessia Franchin, Giovanni Bertoia e Alessio Vassallo. Ritmo altalenante, tanta retorica spesso un po' vacua, ma argomenti indiscutibilmente alti. 5/10.

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