Regia di Fabrizio Corallo vedi scheda film
Monica Vitti raccontata attraverso le sue stesse parole, tra interviste e partecipazioni televisive, con contributi da parte di chi ha conosciuto l'attrice di persona (Enrico Lucherini, Citto Maselli, Giancarlo Giannini) e di chi l'ha sempre avuta come punto di riferimento (Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti).
Fabrizio Corallo, ormai nome ben quotato tra i documentaristi che si occupano di raccontare i personaggi del nostro cinema, prende come soggetto di questo suo lavoro Monica Vitti e lo fa con una cospicua mole di materiale d'archivio in cui l'attrice compare in prima persona. A parlare del suo lavoro, ma anche della sua vita (senza scendere eccessivamente nel privato, come era d'altronde sua abitudine). A corredare le dichiarazioni della Vitti ci sono poi quelle appositamente rilasciate per questo film dai vari Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Goffredo Fofi, Masolino d'Amico, Citto Maselli, Christian De Sica, Enrico Lucherini e via dicendo. Uno stuolo di attori, registi e critici cinematografici che si mettono in fila per tessere le lodi di quella che è stata con ogni probabilità la più grande attrice espressa dal cinema italiano; il risultato sono questi ottanta minuti (troppo pochi, ahinoi, ma la lavorazione dev'essere stata senz'altro molto articolata e faticosa) in grado di raccontarci qualcosa di vero e di importante sulla figura al centro dell'opera. Di natura sfuggente, schiva, Monica Vitti viene per una volta messa al centro di un film come soggetto; Vitti d'arte Vitti d'amore è un omaggio non solo doveroso, ma anche ben realizzato, che peraltro esce a ridosso del 90esimo compleanno della diva, in quel momento ancora in vita ma lontana dai riflettori da fin troppi anni. 6,5/10.
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