Regia di Seung-won Lee vedi scheda film
Un tal modo le vite di una donna e madre single con appresso figlia adolescente problematica, di una bellissima madre e moglie di famiglia apparentemente perfetta e super organizzata con appresso figlio ipernutrito ed obeso (la interpreta la bella e brava diva coreana Moon So-ri), e una terza sorella adulta ma immatura come una teenager che non vuole assumersi le responsabilità dell'età adulta, saranno costrette a convergere, facendo riemergere le storie che le hanno allontanate, ma anche consentendo una sorta di chiarimento in grado di creare una base più solida per un tentativo di ricongiungimento.
Di fronte a loro una fauna maschile di inetti o di persone senza carattere, se si ecce4ttua lo zio fratello del defunto, che emerge su tutta la specie maschile come unico individuo in grado di serbare ancora un carattere che, per quanto difficoltoso e pieno di spigoli, riesca ancora ad essere considerato come tale.
Il film di Seung-Won Lee si trasforma presto in un road movie ove il viaggio, che costringe le tre sorelle, più un fratello inaffidabile e senza carattere, a condividere senza poterlo evitare uno spazio vitale limitato e quasi claustrofobico, diventa lo strumento per appianare quelle divergenze che i caratteri spesso diametralmente opposti dei fratelli, hanno contribuito a generare distanze siderali, creando le basi concrete per un disfacimento inevitabile del nucleo familiare.
La vicenda appare validamente raccontata, sviscerandosi attraverso i vari personaggi, ognuno dei quali ha modo e spazio per sviscerare il proprio stato d'animo ed il cruccio che più lo assilla.
La realtà luttuosa dei fatti costringe ad un ritorno al luogo natale e restituisce piccoli frammenti di antichi legami ed armonie in grado, forse, di salvare il salvabile e rinsaldare quel che ancora può essere recuperato.
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