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Il ritorno di Casanova

Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film

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La recensione su Il ritorno di Casanova

di alan smithee
4 stelle

locandina

Il ritorno di Casanova (2022): locandina

AL CINEMA
Il celebre regista ultrasessantenne Leo Bernardi (Toni Servillo), è in crisi creativa, distratto non poco da una storia passionale con una giovane di nome Silvia (Sara Serraiocco) che potrebbe essere sua figlia.
Il suo ultimo progetto, incentrato ambiziosamente su una ennesima cine-biografia sul Casanova, ispira grandi aspettative, tanto che il progetto, ancora "work in progress", ispira certe previsioni sul fatto che la Mostra del Cinema di Venezia se lo prenoti come uno dei più ambiti film italiani destinati a partecipare al Concorso.
Ma l'autore è distratto, viziato, impigrito, ed il progetto, che tutti vogliono tranne il suo regista, passa poco per volta nelle mani del fido montatore Gianni (Natalino Balasso), che diventa di fatto il vero realizzatore del film, incentrato a raccontare le malinconiche e sin tragiche vicissitudini di un Casanova (Fabrizio Bentivoglio) ormai giunto alle soglie di una vecchiaia che lo obbliga a mettere a punto strategie inevitabili per riuscire ancora a portare avanti quella sua fama di donnaiolo impenitente anche ora che appare ingrigito e, nonostante un indubbio fascino latente, piegato da una vecchiaia che non è più possibile celare con trucchi e belletti tanto tipici di quel settecento veneziano.

Toni Servillo, Alessandro Besentini

Il ritorno di Casanova (2022): Toni Servillo, Alessandro Besentini

Toni Servillo, Alessandro Besentini

Il ritorno di Casanova (2022): Toni Servillo, Alessandro Besentini

Liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Arthur Schnitzler, il film di Salvatores è un'altra marcata riflessione sulla vecchiaia che l'individuo tende, per istinto di sopravvivenza o per pudore, a cercare di lasciarsi alle spalle, fino a scoprire inesorabilmente che la propria ora è arrivata e che certe abitudini o aspirazioni non sono più consone o adattabili al processo di decadimento che nessun individuo riesce a risparmiare.
Girato in bianco e nero per la parte inerente i nostri giorni, e a colori nel momento in cui il film si concentra sul "film nel film", l'ultima fatica del regista Premio Oscar per Mediterraneo Gabriele Salvatores appare riuscito solo in parte, sopraffatto da un personaggio gigioneggiante e quasi scontato del regista svogliato e senza stimoli, interpretato con sin troppa verve da un istrionico Servillo, pur affiancato da uno straordinario Natalino Balasso nel ruolo della maestranza attiva e sacrificale, vittima di una forma di egoismo che raggiunge livelli sin quasi esasperanti.
Anche Fabrizio Bentivoglio nel ruolo del Casanova appare in parte e coerente con i tratti precedentemente sin troppo calpestati dal cinema dei massimi autori, italiani e non solo, ma il film risulta spesso sbilanciato tra una parte (quella a colori del film nel film) tutto sommato riuscita, ed una moderna in bianco e nero che comunica troppo déjà vu e personaggi ormai al limite del fastidioso, che lo stesso protagonista Servillo ha avuto modo di affrontare esaurientemente già solo attraverso il cinema, quasi sempre di alto livello, di Sorrentino durante questo ultimo ventennio di successi e riconoscimenti, quasi sempre meritati.
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