Regia di Giulio Petroni vedi scheda film
In una famiglia medioborghese del nordest, Placido, circondato da donne, si sente un gallo nel pollaio. Invece moglie e figlia, nonchè una parente suora, si ritroveranno incinte per merito altrui; lui potrà però consolarsi ingravidando la cameriera.
L'inglese Hugh Griffith, già comparso qualche volta nel nostro cinema e in particolare, pochi mesi prima, ne I racconti di Canterbury di Pasolini; l'americano Lionel Stander, volto ancora più noto al nostro pubblico, così come quello del francese Raymond Pellegrin; e ancora gli italiani Francesca Romana Coluzzi, Silvio Noto, Gigi Ballista, Rosalba Neri, tutti ottimi e affidabili caratteristi. A questa lista si aggiunga la firma sulla colonna sonora, cioè quella di Ennio Morricone: oggettivamente, un po' troppe pretese per un lavoro come Crescete e moltiplicatevi, commediola scollacciata con vaghissime pretese di satira sociale, più orientata al voyeurismo da due soldi che alla critica o alla denuncia. Dietro la macchina da presa c'è però un outsider quale Giulio Petroni, tutt'altro che uno sprovveduto o un mestierante da strapazzo; il talento dimostrato nei western 'politici' degli anni Sessanta (Tepepa, Da uomo a uomo) viene però dilapidato con una serie di pellicole fra il non riuscito e lo sciagurato licenziate nel decennio successivo. Neanche a dirlo, qui parliamo di un titolo appartenente alla seconda specie; la sceneggiatura è dello stesso regista e non va oltre a situazioni da barzelletta, siparietti sexy e umorismo greve, assecondando una sottile trama dal finale beffardo. Può essere considerato una sorta di sequel, quantomeno sul piano ideale, dell'altro titolo 'biblico' Non commettere atti impuri, che Petroni aveva diretto l'anno precedente, ma che aveva anche qualche idea in più da mostrare: qui rasentiamo il nulla e si salva solo il mestiere degli interpreti. 2,5/10.
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