Trama
Due interpreti in uno spazio immenso, che, nella totale solitudine di coppia, si trasformano in (Antigone e Polinice), (Eteocle e Polinice), (Ismene e Antigone)… fratelli-personaggi volutamente posti fra parentesi, anch’essi pretesti mitopoietici dove, ad esempio, Polinice – pacifista o terrorista a seconda delle interpretazioni – incarna l'idea stessa di fratellanza, ma anche l'ambivalenza delle varie esegesi che negli anni si sono avvicendate attorno alla sua figura. Al centro del contest c’è dunque il legame potentissimo, autodistruttivo fra due fratelli/attori che provano una rappresentazione impossibile a farsi, che si sgretola nel suo tentare la verosimiglianza, che si frantuma nell'impatto con il qui ed ora… dove le figure tragiche sono "usate" secondo un personale processo combinatorio, una riscrittura politico-policentrica, quasi beckettiana.
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