Regia di David Twohy vedi scheda film
«I giorni sono come le donne: più diventano preziosi, più ti lasciano in fretta». Lo diceva il prigioniero Napoleone Wilson in “Distretto 13” di Carpenter. Adesso c’è in giro un nuovo carcerato, Riddick, che quando parla lascia il segno. L’astronave che lo trasporta cade su un pianeta misterioso. Pochi superstiti: lui scappa, gli altri lo temono. Ma i pericoli strisciano nella notte. Il buio si avvicina, direbbe Kathryn Bigelow, e noi tiriamo un sospiro di sollievo. Cinematograficamente parlando, s’intende, perché “Pitch Black”, fantathriller di David Twohy, quel sospiro te lo blocca subito in gola con spaventi multipli. Un congegno di genere impeccabile, suspense che si accumula, personaggi che non sono mai quelli che sembrano, rigore carpenteriano nella messa in scena, un protagonista, Vin Diesel, incisivo e memorabile. Il digitale è un po’ maldestro ma il campo di gioco non è quello favorito da George Lucas o dal Verhoeven di “Starship Troopers”: siamo invece all’apice della serie B, dove per poter disputare un campionato ad alti livelli occorrono grinta da vendere e una perfetta visione delle cose. Il centravanti di “Pitch Black” guardatelo negli occhi.
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