Regia di Frédéric Tellier vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
"Stanno cercando di privatizzare la natura".
La determinata France (una assai immedesimata Emmanuelle Bercot), professoressa di ginnastica di giorno e militante contro l'utilizzo scriteriato di pesticidi di sera, e Patrick (Gilles Lellouche), un avvocato solitario e spesso deriso che si è votato alla causa della lotta contro le multinazionali chimiche dopo che una sua cliente contadina è deceduta di cancro pochi mesi dopo il matrimonio con la sua compagna, si organizzano per un attacco impari e osteggiato su mille fronti contro la lobby delle industrie chimiche, dopo che la compagna della sua cliente, disperata e demoralizzata per la situazione in cui versano molti contadini, avvelenati dalle sostanze che utilizzano per coltivare, si è data fuoco deliberatamente dinanzi alla sede di una di esse.
Contro di loro si schiera un azzimato consulente di un gigante della chimica, Matthias (Pierre Niney), che, pur al corrente dei crimini legalizzati commessi nel settore della produzione di veleni per l'agricoltura, nonché scrupoloso marito e padre di famiglia, fa di tutto affinché le proteste della classe contadina, promosse dai due tenaci loro oppositori, vengano giudicate legalmente improcedibili.
Una lotta impari come quella tra il piccolo Davide e il gigante Golia… che però già una volta, a dare ascolto alla leggenda, fece vincere la parte più debole e più apertamente svantaggiata.
La sostanza incriminata è una certa "tetrasina", prodotta da una multinazionale chiamata Phytosanis.
Il bravo regista francese Frédéric Tellier (di cui abbiamo apprezzato l'intrigante giallo L'affaire SK1)ci introduce in un mondo di corruttori e si assassini senza scrupoli, ma anche all'interno di gruppi spontanei di sopravvissuti e legali accorti e motivati, che decidono di difendersi rischiando ognuno la propria carriera e la propria credibilità. E riesce a farlo costruendo una storia con la dinamica di un thriller dai risvolti processuali, attraverso il corso di una storia in cui si riescono a scandire anche le tre personalità complesse e sfaccettate dei protagonisti sopra citati.
Ne scaturisce una vicenda incalzante che si riesce a seguire con un certo interesse, in un film che non presenta particolari caratteristiche innovative, ma che comunque riesce a raccontare una lotta per i diritti della classe contadina vittima di soprusi e di un vero e proprio avvelenamento cosciente e senza scrupoli, osservando tempi e ritmi che risultano piuttosto incalzanti.
In un ruolo da saggio militante, ritroviamo sullo schermo il noto e bravo attore francese, anziano ma ancora in forma, Jacquel Perrin.
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