Regia di Mickey Reece vedi scheda film
Doppio film privo di finali, che affronta - dall'inizio sino alla fine - il mistero dell'esistenza, oscillando continuamente tra fede cristiana e sfiducia, tra certezze e insicurezze. Dramma mascherato da horror, che nel "dubbio" trova il suo epicentro.
Al convento carmelitano di Santa Teresa, suor Agnes (Hayley McFarland) manifesta i sintomi d'una possessione diabolica. La diocesi invia padre Donaughue (Ben Hall) - esorcista scettico e sospetto pedofilo - assieme al giovane Benjamin (Jake Horowitz), uno studente di seminario in prossimità di prendere i voti da sacerdote. Il rito dell'esorcismo non risolve la situazione e Donaughue pensa di ricorrere all'aiuto di Henry Black (Chris Browning), ex parroco esperto di esorcismi, radiato per i suoi comportamenti contrari alle norme religiose cattoliche. La situazione però degenera, tanto che tutte le suore del convento vengono trasferite ad altra sede. Suor Mary (Molly C. Quinn), amica di Agnes, perde la vocazione e abbandona definitivamente la vita di clausura. Trova lavoro come commessa, alloggia in una casa in affitto e s'impegna anche in una seconda occupazione dentro un negozio di lavasecco. Incontra il comico Paul Satchimo (Sean Gunn), ex fidanzato di Agnes con il quale entra in intimità, ma il demone che possedeva Agnes sembra ora essere entrato in lei. Preoccupata, Mary cerca di contattare Benjamin - che nel frattempo ha preso i voti - per chiedere aiuto.
"Tengo un crocefisso sul muro del mio appartamento e prego a volte, ma non so più cosa tutto questo significa. Ora che sono tornata nel mondo reale, il mio tempo al convento sembra un sogno. Continuo a chiedere a Dio di guidarmi, ma non sento niente..."
(Mary)
Mickey Reece decide di trattare il tema della vocazione cattolica in maniera antipopolare. Lo fa dividendo il film in due parti apparentemente scollegate, attribuendo ad Agnes il ruolo di protagonista nel primo tempo, con sostituzione "work in progress" da parte di Mary. Mescola la commedia con il dramma nella fase iniziale, non dà risposte in entrambi i casi (dove è stata condotta Agnes? Che fine farà Mary?), polemizza sulla vocazione mettendo in scena donne e uomini di chiesa molto prosaici. Soggetti fedeli per caso forse, tormentati dal passato (Mary ha perso un bambino, Benjamin la madre da piccolo), vittime di passioni deplorevoli (Donaughue è un pedofilo e non crede nell'invasamento diabolico), probabilmente rinchiusi in un mondo mistico (perciò "irreale") per convenienza, opportunità, pigrizia e per evitare il peggior male che assale chi sceglie di vivere in una città che rende l'essere umano schiavo del lavoro e del suo prossimo (lo scopre Mary quando prova a crearsi una nuova esistenza nella società civile). Persone, per l'appunto, che hanno leciti dubbi sulla realtà divina e che soffrono talmente tanto da poter essere accostate a veri e propri martiri, arrivando all'occorrenza anche a versare lacrime di sangue. Ma al tempo stesso la necessità di trovare una ragione alla follia che li circonda impone loro di credere in un'entità superiore chiamata Dio e, nel finale, Reece sovverte completamente il punto di vista attribuendo a Benjamin un ruolo positivo e di riscatto sulla bontà della vocazione.
Si è probabililmente capito, da quanto sin qui scritto, che Agnes è tutto fuorché un film horror. Motivo per cui è stato accolto molto male dal pubblico. Ed è un "peccato", perchè Reece ha talento. Ha talento sia come regista (il film è molto ben girato e interpretato), sia come sceneggiatore. Non dà risposte, pone invece dubbi e domande. Scopre ferite dolorose nell'animo dei religiosi e percorre la via dell'incertezza. Non tratta il cinema in maniera supponente e ancor meno assume il ruolo di saccente, al contrario si fa portavoce dei perdenti e degli sconfitti, dei buoni e dei cattivi che spesso, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, sono sempre le stesse anime in pena. Anime perse, smarrite, chiamate subdolamente sulla retta via da un Dio che non si fa sentire, che dispensa più dolore che gioia e che gioca a nascondino, senza mai farsi vedere ...
"C’è sempre, nella nostra vita, una misteriosa coerenza, un filo conduttore, una trama che qualcuno chiama vocazione, o chiamata, o addirittura destino. Che dobbiamo saper riconoscere e che dobbiamo avere il coraggio di non tradire se vogliamo restare noi stessi, e fare qualcosa che vale."
(Francesco Alberoni)
Trailer
F.P. 17/12/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 92'39") / Date del rilascio: USA, 10/12/2021; Emirati Arabi, 23/12/2021; Russia, 07/01/2022
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