Regia di Jesús Franco vedi scheda film
Un Franco minore, il ché ha da intendersi trash allo stato puro. Horror ispirato dalla cronaca della contessa sanguinaria, Erzbeth Bàthory, e animato dal complesso musicale The killer barbies. Una storia inesistente, per un film che sprofonda nella commedia volontaria e involontaria.
Spagna. In viaggio lungo un'impraticabile strada, in piena notte, la band musicale dei Killer Barbys rimane a piedi a causa di un guasto al loro mezzo. Arkan (Aldo Sambrell), un anziano di passaggio, invita il gruppo a trascorrere la notte nel castello della contessa Von Fledermaus (Mariangela Giordano). Tre componenti della band - Flavia, Rafa e Mario - accettano l'invito, mentre Billy e Sharon preferiscono rimanere nel furgone. Quando i tre ospiti incontrano la contessa, scoprono che in realtà la donna è una vecchia artista di nome Olga Luchan, i cui lineamenti del volto non sembrano aver subito gli effetti del tempo.
"La contessa ama molto i giovani.
Non misuro il tempo da secoli."
(Arkan)
"Que ese cielo azul, que todos vemos, ni es cielo, ni es azul.
Quel cielo azzurro, che tutti vediamo, non è né cielo né azzurro."
(Argensola - Didascalia inziale)
Non si può certo pretendere di trovare qualità in un film diretto da Jesús Franco, soprattutto nel periodo della fase declinante. Sono oltre 180 le pellicole da lui dirette, quindi la quantità non è in discussione. La qualità, con buona pace degli inossidabili estimatori del regista, non è però quasi mai da queste parti. Per Vampire killer barbys il regista spagnolo scrive, dirige e si occupa della (sinistra) colonna sonora, contribuendo a rompere i timpani (per quanto brutta), quando non ci pensa il complesso "The killer barbies" [1]. Sì, The killer barbies e non The killer barbys: infatti Franco ha dovuto mutare titolo onde evitare possibili ripercussioni da parte della "multinazionale delle bambole", ma nel film i componenti del gruppo rock spagnolo indossano comunque magliette con la scritta "Killer barbies". Franco come al solito gira con la mano sinistra, non è affatto interessato alla storia, punta a un malriuscito tentativo di ironia macabra mettendo in scena il demente Baltazar (Santiago Segura), factotum della contessa al seguito di due figli nani, che si diverte un sacco a macellare (e poi cucinare) le vittime, lasciandosi andare a dialoghi coloriti e inappropriati prima e dopo i delitti. La fotografia scadente risente anche delle scenografie notturne, rese ancora più pesanti da una nebbia perenne che avvolge location infernali, spesso fotografate con una luce soffusa, crepuscolare. Vampire killer barbys (sui titoli di testa solo Killer barbys) è girato male, interpretato peggio e montato alla cazzo di cane, garantendo lo standard dell'usuale mediocre livello di zio Jess, tanto apprezzato da chi dal cinema pretende ben poco: un pò di sangue e qualche nudo. Gli orologi della villa, ripresi all'infinito, sono cristallizzati all'ora della mezzanotte (o mezzogiorno) e la storia, vagamente ispirata alla "contessa sanguinaria" Erzbeth Bàthory, prosegue nel delirio di una filosofia macabra fine a se stessa, messa in scena con uso di effetti speciali miseri e dilettanteschi.
Un film che gira a vuoto per quasi novanta minuti, nel realizzare il quale possiamo solo immaginare la gioia di Franco sicuramente sorridente - come un bambino che gioca con i soldatini di piombo - mentre manovra tremolante la sua macchina da presa. Ne viene fuori un pastrocchio "sex & violence" con momenti interessanti (ad esempio memorabile la sequenza che vede una delle componenti della band sorpresa durante un amplesso all'interno del camioncino, quindi in fuga nuda nel bosco mentre viene inseguita da Baltazar, armato di sproporzionato falcetto), al quale il registro umoristico conferisce il taglio di opera inevitabilmente trash (dopo la decapitazione la testa della vittima, parlante, pronuncia all'assassino: "Figlio di puttana").
Vampire killer barbys: Los Angeles Barea, una componente della band musicale, in fuga da Baltazar
Finale pieno zeppo di bloopers e in linea con la pochezza che lo precede: quando Mariangela Giordano viene defenestrata da due superstiti la scena in interno mostra la contessa nuda, poi il punto macchina passa in esterno e la vediamo precipitare dalla finestra - magicamente - in camicia da notte; Baltazar incontra la morte schiacciato da un rullo compressore che non si capisce come potesse trovarsi in quel posto, in mezzo al bosco e in prossimità di una villa sperduta nel nulla. Aldo Sambrell e la Giordano si adattano alla circostanza, offrendo due interpretazioni da caricatura. Obiettivamente Vampire killer barbys meriterebbere il minimo sindacale (mezzo pallino, quindi 1 su 10) ma in virtù del "so bad so good" e grazie all'accentuato elemento erotico, diventa titolo da vedere almeno una volta, assolutamente. Nonostante il pessimo risultato, Franco nel 2002 torna ancora sull'argomento con il sequel Killer barbys vs. Dracula.
[1] Colonna sonora
- In the water (Sexy Sadie)
- Love killer (The killer barbies)
- No future (The killer barbies)
- I wanna live in Tromaville (The killer barbies)
Dvd italiano (Mosaico Media) di Vampire killer barbys
"Trombo: grumo di sangue lascivo."
(El Matador)
Trailer
F.P. 02/10/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 87'35")
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