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Paura nella città dei morti viventi

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Paura nella città dei morti viventi

di Stefano L
6 stelle

City of the Living Dead (1980) – The EOFFTV Review

 

A New York si alternano storie di efferata violenza apparentemente ingiustificata: un prete si impicca liberando le anime dannate dei morti; una medium perde il controllo di una seduta spiritica e provoca delle tremende allucinazioni alla povera Mary (Catriona MacColl, immancabile); un indigente, esile vagabondo, anche lui in preda ad agghiaccianti visioni, si rifugia nel garage di una conoscente ma viene scoperto e torturato dal padre di quest’ultima; nel frattempo uno psicanalista avverte, assieme alla paziente, delle presenze soprannaturali, e decide di recarsi nella cittadina maledetta di Dunwich, dove, grazie all’intervento occasionale del poliziotto Peter Bell (Christopher George) proverà a fermare l’avanzata del male dall’oltretomba... Il film è un esercizio di stile, parecchio frammentario nella sceneggiatura, sfibrato nel filo logico del racconto, oberato nella stesura dei dialoghi, scombussolante nel tratteggio degli interpreti. A ostentarsi sono gli elementi da sempre privilegiati dal vituperato regista, indubbiamente affascinato dalla materia lovercraftiana: occhi grondanti di sangue, cervelli dilaniati, vermi putrescenti, corpi brutalmente trucidati e specchi infranti trovano un granitico raccordo nella perniciosa kermesse del massacro, esibita senza censure dalla “inzaccherata” cosmesi di Sergio Salvati. Alcuni momenti sono estremamente disturbanti (l’omicidio col trapano elettrico e la sepoltura “prematura” sono tra le scene più brutali e al limite del sopportabile a cui abbia mai assistito). Eppure il problema rimane sempre lo stesso: ad una buona scrittura Fulci preferisce l’intrattenimento basato sulle succitate turpitudini. La pellicola, quindi, ne risente nella qualità, sebbene possa ancora permettersi la nomina di cult (l’angosciante e ambiguo epilogo è piuttosto conturbante, forse per la mia incapacità di capirlo veramente, nonostante di “chiarimenti” a riguardo me ne abbiano dato a dozzine); è l'episodio meno riuscito della “trilogia dell’Aldilà”, e ciò nondimeno da reperire comunque, specie dagli estimatori dell’eccesso e del gore: attributi di una corrente horror ormai scomparsa.

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