Regia di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti) vedi scheda film
L'ennesima riproposizione all'amatriciana delle avventure di James Bond, qui fantasiosamente traslato da 007 a 077, con tanto di inventore geniale nel mirino delle superpotenze mondiali e intreccio sentimentale (agente segreto macho e bellona di turno) in sottofondo. Tutto già stravisto, con la sola peculiarità del budget infimo; Margheriti - che pure sa il fatto suo e cerca di tenere premuto quantomeno il pedale del ritmo - si firma come Anthony Dawson e sfrutta come può una storia banalotta e riciclata scritta da Ernesto Gastaldi, oltrettutto disponendo di interpreti non esattamente esaltanti come Richard Harrison, Susy Anderson, Marcel Charvey. La confezione è dignitosa e ciò evita al prodotto di sprofondare nel trash assoluto, ma è altrettanto certo che la qualità del lavoro rimane per forza di cose ancorata alla serie Z del cinema nostrano; Margheriti era qui alla sua prima esperienza nelle spy story, genere che non gli si confaceva più di tanto e sul quale ritornerà raramente nella sua futura (e copiosa di titoli) filmografia. 3/10.
Uno scienziato ha scoperto una fonte energetica alternativa che potrebbe rivoluzionare il pianeta; ovviamente gli interessi in gioco sono tali che la sua vita diviene immediatamente in grave pericolo. Ma a proteggerlo ci pensa l'agente 077.
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