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Buck e il braccialetto magico

Regia di Anthony Richmond (Tonino Ricci) vedi scheda film

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La recensione su Buck e il braccialetto magico

di mm40
3 stelle

Durante la cosiddetta corsa all'oro, il piccolo Kevin vede mettere a ferro e fuoco il suo villaggio dalla banda di Ma' Dalton; insieme al suo fedele cane Buck il ragazzino sfugge al massacro e trova riparo presso alcuni indiani che gli donano un braccialetto magico.


L'ultimo film girato da Tonino Ricci, con lo pseudonimo anglofono di Anthony Richmond, è questa specie di proseguimento delle avventure canine di Buck – Ai confini del cielo (1991), con il quale sostanzialmente Buck e il braccialetto magico è imparentato soltanto per la presenza di un cane addestrato tra i protagonisti. Entrambe le pellicole sono ispirate (non dichiaratamente) ai racconti di Jack London, ma in questo caso il soggetto e la sceneggiatura risultano attribuiti al solo Fabio Carpi; la storia non è particolarmente fantasiosa e i toni da operina leggera per famiglie non aiutano ulteriormente a prenderla più di tanto sul serio. Siamo nel 1997, ma questo tipo di cinema è ormai un ricordo lontano: vaghi scopiazzamenti delle pellicole americane con echi di cinema di genere, poca fantasia e tanta buona volontà, nonché una discreta dose di mestiere nella confezione. Gli stunt canini non impressionano granché, la violenza è sempre accennata o poco più; nella parte del piccolo Kevin c'è il quattordicenne Frankie Nero, figlio di Franco Nero. Azione e ritmo a livelli dignitosissimi, buoni sentimenti sempre in primo piano, verso l'inesorabile lieto fine. 3/10.

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