Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
E' sempre triste vedere il tramonto appannato dei grandi registi ; e qui il realizzatore di pietre miliari della storia della cinematografia (L'uomo di Alcatraz, Sette giorni a maggio, Ronin...) ci propone un filmetto dalla sceneggiatura gracile, con situazioni e dialoghi al limite del demenziale , assurdo in alcune situazioni anche per un thriller, quasi un tentativo di imitazione del cinema dei Coen e Tarantino ; ma non mi permetto di pensarlo data la grande stima che ho in Frankenheimer sin dai tempi de Il giardino della violenza. Purtroppo il regista morì due anni dopo e se ciò non fosse stato magari ci avrebbe ridato - in un guizzo di orgoglioo - un ennesimo capolavoro.
Si sforza di non far emergere le sue solite stravolte faccine demenziali ma sotto sotto appaiono sempre.
Convincente come sempre; un attore tra i migliori che vi siano in giro e scarsamente considerato.
Splendidamente diabolica, diabolicamente bella.
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