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Galline in fuga

Regia di Peter Lord, Nick Park vedi scheda film

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La recensione su Galline in fuga

di Immorale
8 stelle

"Le galline sono organizzate !"

 

Il primo film d’animazione della “Aardman Animations” fece conoscere lo studio di animazione di Bristol, peraltro già attivo all’epoca da quasi un trentennio (ma prevalentemente con cortometraggi), a livello mondiale. Da allora una tecnica cinematografica considerata vetusta e di nicchia (l’animazione “stop-motion”), relegata in proiezioni “settoriali”, rinacque e venne giustamente riportata in auge dagli spettatori più attenti, forse stufi della perfezione un po’ “fascista” dei coevi lavori digitali. Grezza e genuina tecnica “manuale” contrapposta quindi, dal punto di vista prettamente visivo, ad una perfezione spesso meccanica e fredda, pur nell’innegabile compiutezza pratica. Per chi scrive, comunque, appare incredibile la perfezione “artistica” delle strutture create per la pellicola (i caseggiati, il pollaio, la macchina “crea pasticci di pollo”) oltre che dei vari personaggi, stranamente espressivi nella loro apparente fissità plastilinosa e gallinesca.

 

 

Immagini e situazioni “vintage” arricchite dall’allegro citazionismo che pervade tutta la pellicola, ispirata nella trama, a grandi linee, ad un caposaldo del cinema di guerra e d’”evasione” (“La grande fuga” di John Sturges). Con una resa però mai di maniera, ovviamente edulcorata nelle svolte drammatiche, arricchita dal marchio di fabbrica “british” della casa: battute intelligenti (la più divertente quella pronunciata da una gallina scampata miracolosamente al macello: “mi è passata davanti agli occhi tutta la vita…era di una noia mortale..”), comicità fisica e una gestione del ritmo da far invidia a parecchi registi di attori in carne ed ossa. E poi il tema della libertà (dal pollaio-lager) è sempre attuale e non conosce stagioni né pubblico di riferimento (fanciullesco-adolescenziale in questo caso, a parte me).

 

 

Lavoro che probabilmente richiederebbe una ri-visione in lingua originale, sicuramente arricchita e più calzante di quella (comunque non disprezzabile) doppiata in italiano (alla quale hanno prestato le voci principali, tra gli altri, Nancy Brilli e Christian De Sica), che ha visto coinvolti ottimi attori (teatrali)/doppiatori inglesi quali Julia Sawalha, Jane Horrocks, Timothy Spall, Phil Daniels e Miranda Richardson, oltre che il sicuramente aderente idioma australiano smozzicato di Mel Gibson per la voce del gallo-yankee Rocky.

 

Per il fanciullino nascosto più o meno profondamente dentro ogni adulto, insomma, un vero spasso.

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