Regia di Ron Howard vedi scheda film
È quasi Natale quando il piccolo Grinch viene umiliato dai compagni di classe per la sua bellezza non conforme e per la sua estrema pelosità; da quel momento comincerà perciò a odiare tutti, e in primis il Natale. Molti anni dopo, giunto al culmine della rabbia, il Grinch decide di mettere in atto un piano di vendetta definitivo: si traveste da Babbo Natale e passa di casa in casa a rubare alberi, regali e decorazioni.
Se oggi la storia – e così il personaggio – del Grinch viene considerata un classico del periodo natalizio, lo si deve essenzialmente a questo film, che riprende però un racconto scritto in rima e disegnato da Dr. Seuss nel 1957. Sì, nei precedenti 40 anni il Grinch aveva già riscosso la sua parte di popolarità e qualche adattamento per lo schermo ne era stato fatto (essenzialmente due film animati per la tv americana e nient'altro), ma questo di Ron Howard è il primo tentativo vero e proprio di mettere in scena le bizzarre vicende del mostriciattolo verde, simpatico perdente, con attori veri ed emancipandosi dalla struttura poetica del testo di partenza. I meriti principali vanno dunque a Jeffrey Price e Peter S. Seaman che hanno scritto una sceneggiatura solidissima e al servizio della star del film, vale a dire un Jim Carrey sbrigliato come raramente si è potuto vedere; anche costumi, scenografie e trucco vanno senz'altro citati, tanto è vero che tutti e tre finiranno in nomination per gli Oscar (vinto solo dai truccatori Rick Baker e Gail Rowell-Ryan). Tra le opere di Dr. Seuss Il Grinch è probabilmente una delle più lineari e dalla morale più semplice e chiara a leggersi; non sorprende dunque il successo del lavoro. 6,5/10.
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