Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un gran bel film comico. Con i mezzi della commedia pura, una delle opere più democratiche di Allen. Il quale, nella sua parte, fa mostra di non volersi fidare di chi, agli occhi della società, è affermato, che spesso si rivela falso, e persino ladro (tanto il mercante d’arte colto, opportunista e parassita, quanto l’investitore finanziario). E d’altro canto neppure si vergogna di essere un sempliciotto: o meglio, di voler restare semplice, e di non farsi contaminare da tanta falsità della civilizzazione.
Ma non è neppure facilona la lettura: infatti pure i sempliciotti ci fanno una brutta figura, in quanto ingenui, stupidi, meschini.
Allen ne ha per tutti, pur mantenendosi su toni scorrevolissimi, meravigliosamente simpatici, (solo) apparentemente innocui. Si ride tanto, e solo bene.
Il film è breve, e scorre veloce. E trova il suo pregio nella descrivere l’errore di chi si sente tanto frustrato da dover intraprendere una scalata sociale; così come l’errore di chi si sente superiore in quanto ricco, e si pone come ideale modello da eguagliare.
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