Regia di Woody Allen vedi scheda film
Ritorno alla commedia 'spensierata' per Allen, che divide sostanzialmente in tre parti questo film: prima la storia puramente comica (i ladri pasticcioni, il successo fortuito), poi un sottile ironizzare sull'ascesa sociale dei poveracci arricchiti rapidamente (commedia di costume, analisi sociale, di classe) e infine riporta tutto al discorso iniziale con i toni da commedia sguaiata dell'ultima sezione della pellicola. Che dire? Dopo oltre trenta film, sa quello che vuole e sa come lo vuole, onore al merito; sa circondarsi di ottimi attori e non vanno trascurati i collaboratori (qui ad esempio siamo al secondo lavoro con la fotografia di Fei Zhao), mette sul piatto una raffica di battute sempre all'altezza del suo repertorio... E' semplicemente un miracolo, teniamocelo stretto. Meno filosofia, meno drammi esistenziali e più comicità pura; evidente il richiamo alla sgangherata banda ed altrettanto sgangherata impresa dei Soliti ignoti.
Un ladruncolo, con alcuni complici tonti, scava una galleria per raggiungere il caveau sotterraneo di una banca; la loro copertura è l'insospettabile negozio di biscotti gestito dalla moglie, in superficie. Il colpo fallisce miseramente, ma i biscotti vanno a ruba: la coppia diviene milionaria e si inserisce nel bel mondo newyorchese, rimediando però pessime figure. Un elegante giovanotto si impegna ad insegnare il bon ton alla donna, ma in realtà vuole solo sedurla per derubarla. Il lieto fine non mancherà.
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