Regia di Woody Allen vedi scheda film
Provaci ancora, Woody. Allen sembra resuscitare il personaggio di "Prendi i soldi e scappa" che, anche se con più anni addosso, non ha perduto la volontà di provare ancora un ultimo colpo. Certo, l'aria di fallimento definitivo è più presente che in precedenza e a Ray Winkler non resta che ripiegare - e non è poco - sugli affetti familiari. Nella seconda parte di "Criminali da strapazzo", sulla colonna della trama principale si innesta una specie di satira dell'ignoranza dei nuovi ricchi, che utilizza meccanismi comici alla "Nata ieri" o "My Fair Lady", che, con qualche scenetta sapida, ribalta il personaggio di intellettuale proposto dal regista nei suoi film degli anni Settanta: qui Woody non filosofeggia di Marshall McLuhan, ma, al museo ammira le cornici anziché i dipinti e al teatro giapponese se la dorme della grossa. Comunque, che si tratti del Virgil Starkwell di "Prendi i soldi e scappa" invecchiato, oppure di un altro aspetto del Woody ritrattosi nei suoi film degli ultimi anni, quando Allen esplora il suo lato comico funziona assai meglio che negli esperimenti pseudo e post bergmaniani. Non ci si sbellica dalle risate, ma il filmetto ha momenti simpatici e divertenti.
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