Regia di Pavel Lungin vedi scheda film
Del russo Pavel Lounguine si ricorda l’interessante primo film “Taxi Blues”, del 1990, ambientato nella Mosca ormai postcomunista, storia di una violenta amicizia tra un taxista razzista e un saxofonista ebreo, premiato a Cannes per la regia. Lounguine aveva poi girato “Luna Park”, su una squadraccia di skinhead. Adesso, “Le nozze”, in concorso a Cannes e vincitore di un premio collettivo agli attori. La carriera di Lounguine va in discesa. “Le nozze” racconta di un villaggio di minatori dove Mishka e Tania, amici fin dalla scuola, si stanno per sposare. Poi la bionda Tania è partita per la capitale ed è scomparsa per qualche anno. Svaniti i sogni di diventare modella, ritorna al paese per sposarsi il buon Mishka, muscoloso e solido lavoratore dalla faccia pulita, ancora innamorato di lei. I preparativi del matrimonio, la cerimonia, i drammi e i traffici che la percorrono. Un mafioso, un poliziotto ubriaco e corrotto, un bravo ragazzo che fa solo danni. La Russia tra alcool, violenza e capitalismo. Peccato che la regia sia caotica e sfiancante.
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