Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Uno degli ultimi lavori di Fulci, in piena e avanzata fase horror, quella finale che costituì una personalissima valvola di sfogo dopo decenni di lavori su committenza dal valore più commerciale che artistico. Il problema principale è però che la conclusiva manciata di pellicole da lui dirette hanno scarso richiamo commerciale (squartamenti e possessioni sataniche hanno certo i loro aficionados, ma pur sempre limitato a una nicchia del pubblico), ma hanno anche altrettanto limitato appeal dal punto di vista artistico. Il budget ridotto di questo La dolce casa degli orrori non si sposa felicemente con l'attitudine all'effetto speciale, alla scena madre che il genere e le velleità di Fulci vorrebbero; la sceneggiatura di Gigliola Battaglini e Vincenzo Mannino oltrettutto è un'accozzaglia di banalità di impressionante spessore. Se a tutto ciò aggiungiamo un cast di livello decisamente bassino che consta nei suoi ruoli centrali di nomi come quelli di Cinzia Monreale, Jean Christophe Bretigniere, Lubka Lenzi e Vernon Dobtcheff, ecco che meglio capiremo perchè questo film non merita di essere ricordato fra i più riusciti di Fulci. 2,5/10.
Due bambini rimangono fortemente traumatizzati dalla morte dei genitori; inconsolabili, cominciano a soffrire di strani incubi: in realtà sono posseduti dal demonio e hanno intenzione di vendicare mamma e papà scovandone l'assassino.
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