Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Con l'avvento del videoregistratore e della vhs, il cinema di genere subì un'ulteriore scossa e anche gli onesti artigiani come Umberto Lenzi trovarono sempre maggiori difficoltà nel portare avanti i loro progetti. Basso o bassissimo budget, idee stereotipate e tanta fantasia nell'atto concreto della realizzazione: la formula base era questa e, mano a mano che la situazione si faceva più problematica, si allargava il compromesso con la televisione; qui è Reteitalia (Fininvest, Berlusconi) a produrre e non ci sono dubbi sulla destinazione, cioè il piccolo schermo, del prodotto. Luci, scene e costumi sono decisamente approssimativi, i dialoghi molto terra terra e l'intera trama risulta facile e prevedibile: nella sceneggiatura dello stesso regista non c'è nulla che sorprenda o che faccia per lo meno pensare al colpo di scena; ci sono invece parecchi effetti speciali e, come suo solito, Lenzi fa di tutto per poter puntare su di essi, e a ragione. Ma al di là di qualche scena macabra o sanguinolenta, poco rimane di questo La casa delle anime erranti. Joseph Alan Johnson, Stefania Garello, Matteo Gazzolo e Laurentina Guidotti sono gli interpreti centrali: anonimi in ogni senso, sia sul piano anagrafico che su quello recitativo. Lenzi girerà altri sei film nei successivi tre anni (i ritmi erano quelli!) e si ritirerà definitivamente. 2/10.
Alcuni ragazzi in vacanza sulle Alpi si vedono costretti a pernottare in un albergo che sembra deserto, ma è in realtà abitato dagli spiriti di alcune persone morte anni prima in una strage avvenuta in quel luogo.
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