Regia di Mino Guerrini vedi scheda film
Il detective americano Dreyser arriva in incognito in Italia, a Roma, alla ricerca della figlia di un potente miliardario. Appena atterrato nella Capitale contatta l'amico Dwight, che però anziché aiutarlo a risolvere i suoi problemi, gliene crea di nuovi.
Non è il peggior spy movie girato in Italia (frutto di una coproduzione con la Germania Ovest, per inciso) in quegli anni di frenetici scimmiottamenti del cinema straniero, ma di certo Omicidio per appuntamento appartiene alle zone basse di tale classifica. Dietro la macchina da presa c'è un mestierante non particolarmente degno di nota quale Mino Guerrini, il quale firma anche il copione insieme a un giovane Fernando Di Leo partendo da un fantomatico romanzo di Theo Maria Werner dal titolo Tempo di massacro; nel cast i nomi più rilevanti – e si fa per dire, naturalmente – sono quelli di George Ardisson, Hans von Borsody, Halina Zalewska e Gunther Stoll, con ruoli minori destinati anche a Mario Brega, Luciano Rossi e a Fanfulla (Luigi Visconti), in anticipo di due anni rispetto alla 'riscoperta' che ne farà Fellini nel suo Satyricon del 1969. La trama è un'accozzaglia di ritmo, azione, intrigo senza soluzione di continuità, ma anche senza particolare appeal; un film che si lascia guardare da completisti e nostalgici del cinema di genere nostrano dei 'bei vecchi tempi', ma che al resto del pubblico può dire ben poco, oggi. 2,5/10.
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