"È molto più buio quando una luce si spegne, di quanto non sarebbe stato se non avesse mai brillato."
Willy è un bel ragazzo che lavora come trafficante di droga messicano al soldo di un potente ed obeso boss. La giovane bellissima moglie di quest'ultimo è innamorata di Willy, pure lui perdutamente infatuato della donna.
Scoperti, decidono di sfuggire all'ira del capo, e, per non farsi prendere, decidono di separarsi senza comunicarsi ove si sarebbero rifugiato.
Quando il ragazzo, ritenutosi finalmente al sicuro, intuisce che la sua amata possa essersi trasferita in Canada, egli accetta di far parte di una squadra di raccoglitori di frutta e verdura presso una grande azienda familiare in Québec.
In loco il giovane attira l'attenzione della moglie del padrone, ma i problemi di relazione dello stesso li avrà a causa della figlia ribelle che, accortasi dell'attrazione che il ragazzo esercita nei confronti della madre, troverà il modo di vendicarsi approfittando dei guai personali in cui ella si è andata a cacciare.
Nella fuga disperata del giovane, impossibilitato dalle circostanze a scagionarsi, Willy tuttavia riuscirà forse a trovare la soluzione al suo problema principale di ritrovare la sua amata in fuga.
Alla sua opera seconda dopo il premiato Romeo Eleven del 2011, il regista canadese Ivan Grbovic ci intrattiene con un melodramma che scandisce i momenti di una fuga di un uomo troppo conteso e desiderato per non finire a ritrovarsi in guai più grossi di lui.
La storia, un po' lambiccata e dai toni sin troppo melodrammatici, è tuttavia tecnicamente realizzata piuttosto bene, e spazia con grande effetto scenico tra i desolati ma non meno affascinanti deserti messicani, alle amene vallate agricole canadesi fino a spingersi alla ordinata cementificazione metropolitana québécoise, fino ad un finale che si ricollega all'incipit iniziale in modo sin troppo impeccabile.
Convincente la prestazione molto partecipata del protagonista, Jorge Antonio Guerriero, già in contrato in Roma di Alfonso Cuaron, che surclassa tutti gli altri attori coinvolti, un po' legati all'improbabilità del modo di agire dei rispettivi personaggi.
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