Regia di Tommy Wirkola vedi scheda film
Bizzarro film. Ibrido tra horror splatter, black comedy e commedia grottesca. Non male
Lars e Lisa, sono una giovane coppia in crisi, scivolata in un matrimonio infelice e per giunta anche alle prese con debiti e problemi economici, logorato dalla frustrazione di entrambi; lei è un’attrice in cerca di scritture che non arrivano e lui un regista, la cui carriera è al palo. Cosi decidono di trascorrere un fine settimana nella loro casa al lago, per stemperare la tensione e ritrovare il “feeling perduto”. Durante il viaggio, i battibecchi mostrano chiaramente che il loro rapporto è giunto al capolinea, ciononostante sembrerebbero intenzionati ad appianare le divergenze. In realtà la situazione è ben diversa, Lars ha pianificato di uccidere Lisa per ottenere la polizza sull’assicurazione vita ;lei ha fatto più o meno lo stesso piano, ma mentre cercano goffamente di sopprimersi vicendevolmente, a sorpresa, si ritrovano a fare i conti anche con tre prigionieri evasi di prigione, nascosti nella soffitta della baita, che in crisi di astinenza sessuale, vogliono stuprarli. Wirkola, si è ispirato ad altri film dello stesso genere per costruire ”The Trip” un curioso ibrido di horror splatter, black comedy e commedia grottesca. Vengono in mente, con le debite proporzioni, le opere dei fratelli Cohen, di Guy Ritchie e Tarantino, sia nello stile che nella narrazione. Wirkola non segue le convenzioni; la fantasia non gli manca, soprattutto quando si tratta di mettere in scena, la violenza, declinata in tutte le salse e variazioni possibili. E’ un eufemismo dire che il film è molto cruento, d’altronde c’è da aspettarselo da un regista, che fatta eccezione per “Seven sisters”, ha sempre trovato nella violenza estrema e truculenta la propria cifra stilistica. The Trip non fa eccezione, tracima in breve in un bagno di sangue. Ovviamente chi conosce il “modus operandi” del regista norvegese, sa che per alleggerire la “macelleria” è solito guarnire la storia inoculando dosi massicce di macabra ironia, così da rendere il narrato più ludico e digeribile. Gli interpreti assecondano con abilità questo trend, dall’altissimo contenuto splatter e dal ritmo vertiginoso. In definitiva questo bizzarro prodotto cinematografico, si lascia seguire volentieri, ma non va preso troppo sul serio.
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