Regia di Lado Kvataniya vedi scheda film
Un assassino seriale riesce a compiere le sue azioni omicide contro delle donne – tutte con le stesse caratteristiche fisiognomiche - per un intero quinquennio, tra il 1986 e il 1991. L’ispettore di polizia che segue il caso lo fa con una pervicacia e uno zelo che spesso sconfinano in maniere poco ortodosse. Ma la questione è più ingarbugliata di come sembra: sia perché gli omicidi potrebbero non essere riconducibili a una sola mano, sia perché l’ispettore sembra avere una questione personale con l’assassino (il film è talmente brutto che viene tanta voglia di spoiler…).
Tratto da una storia vera, il film del misconosciuto regista russo Lado Kvataniya è un guazzabuglio di idee gettate nel copione alla rinfusa, con andirivieni temporali che rendono ancora più indecifrabile una trama piena zeppa di buchi di sceneggiatura, con trovate che danno sempre l’impressione di cercare l’effetto sorpresa a tutti i costi, senza riuscirci. Se a questo si aggiunge che gli attori figurerebbero male anche in una fiction di TeleTuscolo, ecco che le ragioni per non perdere le due ore e diciassette minuti del proprio tempo e vedere questa ciclopica boiata diventano più che sufficienti.
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