Regia di Lado Kvataniya vedi scheda film
Un po' a sorpresa, da dietro la nuova cortina di ferro che divide la Russia dall'occidente, filtra questo thriller basato su una storia vera e che, a conti fatti, nelle sue due ore e passa di narrazione, non è affatto male. Attori sconosciuti, regista di cui non so nulla, il film è molto "americano", nel suo impianto, fra una caccia a uno dei (tanti) serial killer che si sono "divertiti" sul suolo russo e dei risvolti sorprendenti. Potrebbe anche assomigliare anche a un poliziesco coreano, ma la qualità, qui, è peggiore. Un "hard boiled", con il solito ispettore scalcagnato, borderline, che è ossessionato da questo assassino di prostitute e qui mi fermo per non svelare troppo. Il regista lo ambienta fra il 1981 e il 1991, muovendo la "time line" avanti e indietro: questo richiede un po' di attenzione e se ci mettiamo che la storia, da seguire, non è delle più semplici, devo ammettere che ci si perde un po'. Non abbastanza, però, per non gradire la visione: la regia è classica e funzionale, mentre gli attori ci credono, tanto che, come dicevo poco più in alto, non ci si accorge, se non fosse per le divise e le facce, di assistere a un film russo. Posso immaginare che sia stato un successo in patria, ha le qualità da "blockbuster", ma intanto, se vi capita, dategli un'occhiata, che la merita.
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