Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Tori (Schils) è un ragazzino di dodici anni che vive di espedienti vendendo droga per conto di un cuoco italiano senza cuore. La sedicenne Lokita (Mbundu), che consegna pizze e che da quello stesso cuoco viene abusata, ha bisogno dei documenti per potersi assicurare un'esistenza in Belgio, sperando di potersi prendere cura di Tori e di portarlo via dalla casa famiglia dove il vivacissimo piccoletto risiede. I due si fanno passare per fratelli, ma i servizi sociali non ci credono. Così, per assicurarsi dei documenti falsi, Lokita accetta di finire in un impianto industriale in disuso dove viene coltivata marijuana. Tori farà di tutto per trovarla.
Con il loro consueto stile che sta incollato, macchina a spalla, ai due giovani protagonisti, i fratelli Dardenne firmano ancora una volta un film necessario, che mostra cosa significhi essere costretti a sopravvivere accettando - tuo malgrado - qualsiasi umiliazione pur di poter tirare avanti, mandare un po' di denaro alla famiglia d'origine e saldare i debiti con la Chiesa che ha contribuito al viaggio dal Camerun. Tori e Lokita non è solo un film "morale" nel senso migliore del termine, ma anche una delle opere più riuscite e palpitanti dei due fratelli belgi.
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