Regia di Kamila Andini vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Ossessionata dallo sgargiante colore viola, che possiede secondo gli istinti della tenace giovane protagonista, l'effervescenza del distinguersi e del non sottomettersi alle prevaricanti e spesso ottuse regole di una tradizione ormai fuori dalla realtà dei fatti e inutilmente intransigente per partito preso, Yuni vuole proseguire gli studi che la vedono primeggiare tra i suoi compagni.
La tradizione locale la vorrebbe data in sposa, e già due pretendenti si affacciano per richiederla, quasi fosse un pacco da prenotare.
La nonna asseconda la tradizione e la vorrebbe data in sposa; i genitori lavorano distante e sono spesso fuori casa.
Un timido compagno di classe stenta a manifestare l'amore vero che è ben diverso dai contratti offerti dai due pretendenti rifiutati.
Una leggenda popolare vuole che una ragazza, al terzo diniego, perda per sempre la possibilità di maritarsi.
Ma il terzo pretendente, ovvero uno dei professori di Yuni, la chiede in sposa solo per mera opportunità e facciata.
Il valido, intenso film di Kamila Andini mette ancora una volta il dito nella piaga sul perdurare di tradizioni popolari che snaturano il concetto di famiglia ed amore senza compromessi, rappresentandoci le odiose discrasie che ancora resistono nell'ambito di una società che non riesce ad aprirsi alla sincerità dei sentimenti, ma vive di caste, di compromessi e di commercio di anime, costringendo le anime pure ed intransigenti come quella di Yuni ad ergersi ed immolarsi per una causa sempre troppo ardua per essere vinta senza sacrifici dolorosi.
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