Regia di Kate Dolan vedi scheda film
Esordio femminile in regia, per un horror "familiare" concettualmente molto simile a Relic (Natalie Erika, 2020).
Charlotte (Hazel Doupe), soffre per la condizione promiscua in cui versa la sua famiglia. È una timida adolescente che vive in un complesso residenziale fuori Dublino, assieme alla nonna quasi disabile (Ingrid Craigie) e alla depressa madre Angela (Carolyn Bracken). In particolare Angela, dopo essere scomparsa inspiegabilmente per alcuni giorni, quando è riapparsa sembra avere mutato carattere. A malapena riesce ad alzarsi dal letto e tiene comportamenti inspiegabili, contraddistinti da vere e proprie crisi isteriche. Ma anche fuori casa, per Chatlotte, la vita sembra riservarle solo disgrazie: per via di una voglia rossa sulla guancia destra, viene sempre più spesso schernita dalle compagne di scuola.
"Guardati, sei rimasta sola. Nessun amico, nessuna famiglia, nessuno ti è rimasto in questo mondo... eccetto me. Puoi venire con me. C'è un posto senza sofferenza, senza tristezza. Non vuoi vedere di nuovo tua madre?"
(Angela)
Il debutto in regia della giovane Kate Dolan (anche autrice della sceneggiatura) s'inserisce in quel sottogenere horror, a tema ricorrente, della minaccia più spaventosa, quella racchiusa tra le pareti domestiche e ostentata dagli affetti più cari. You are not my mother sembra dovere molto a un altro horror irlandese (Hole - L'abisso), dato che la Dolan, capovolgendo le parti, ripropone l'incertezza di ruoli che dovrebbero al contrario rassicurare e confortare (qui madre e figlia, là figlio e madre). Ma l'ispirazione arriva probabilmente anche da un altro esordio, quello - guarda caso - di un'altra ragazza, Natalie Erika James. Come in Relic (2020), infatti, anche qui subentra il tema del declino fisico e della morte, che tocca tre generazioni (nonna, madre e figlia). Il progressivo peggioramento delle condizioni cliniche di Angela, si manifesta anche e principalmente nel comportamento avverso e brutale che la spinge a compiere azioni e gesti irrazionali e persino criminali, ai danni prima del genitore, quindi della stessa figlia. Kate Dolan ha un suo stile, riesce a raccontare piuttosto bene questo dramma straziante per oltre metà tempo, supportata dall'ottima performance degli attori coinvolti. Poi però sembra smarrirsi, soprattutto a livello di sceneggiatura, arrivando a rendere incomprensibile, senza chiarezza, una storia che non è ben evidente dove voglia andare a parare. C'è di mezzo uno strano rito magico, forse il soprannaturale c'entra. Forse no. You are not my mother resta così un buon esempio di cinema incompiuto, popolarmente sgradevole per l'approccio dissacrante verso la famiglia e, involontariamente, anche verso il genere femminile. Consigliato solo a chi ha apprezzato il citato Relic.
Curiosità
La locandina scelta per You are not my mother è frutto di poca fantasia da parte dell'autore, che ha praticamente ricopiato o quella di The turning - La casa del male (Floria Sigismondi, 2020) o quella di The heiress (Chris Bell, 2021).
"Io ho scelto volutamente di non aver figli soprattutto per il timore, mai confessato, di non saper un giorno rispettare le dovute distanze tra l'amore di madre e l'amore fisicamente sensuale per un essere nato dalla mia pancia."
(Piera Degli Esposti)
Trailer
F.P. 02/04/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 93'27") / Date del rilascio: Irlanda, 04/03/2022; Russia, 20/03/2022; USA, 25/03/2022; Francia, 10/08/2022
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