Regia di Diego Savignano vedi scheda film
Horror argentino realizzato da un collaboratore dei fratelli Onetti e ispirato alle leggende che circolano sul reale contenuto del "Deep Web". Girato in massima economia ma espressione di un autore che conosce il genere e riesce a dare un taglio originale al girato.
Partendo dal presupposto che il Web frequentato dalla maggior parte degli utenti sia solo la punta di un iceberg, con un calcolato 25% di contenuto liberamente e legalmente accessibile, un utente di YouTube - noto come "Ludovico 122" - cerca di penetrare nella rete sommersa, sino a spingersi in profondità del "dark web". Testimoniando la sua esperienza, prosegue per livelli: dal primo, dove sono presenti foto e video forse limitati a leggende note come "creepypasta" (Hitler e gli ufo, l'esperimento russo sulla privazione del sonno, finti snuff con scene prelevate da American guinea pig: bouquet of guts and gore), al secondo (dove è possibile rintracciare orribili filmati di vivisezione sui cani ad opera di Demikhov e Brukhonenko). Più Ludovico 122 si addentra nei livelli nascosti di internet e maggiormente angoscianti appaiono i materiali audiovisivi presenti in rete.
"There is nothing concealed that will not be disclosed, or hidden that will not be made known - Luca, 12:2
(Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, o di nascosto che non sarà reso noto)."
(Didascalia iniziale)
La cinematografia argentina negli ultimi anni sta dando segnali di ripresa anche nel genere horror, grazie a giovani autori che riescono a rielaborare un tipo di cinema citazionista ma a suo modo piuttosto originale. Uno degli ultimi esemplari nel quale ci siamo imbattuti (Al morir la matinée, Maximiliano Contenti, 2019), in verità un thriller, ad esempio è stato seguito dal notevole A night of horror: nightmare radio (AA.VV., 2020). Quest'ultimo film si deve alla prolifica attività in regia dei fratelli Luciano e Nicolás Onetti, due appassionati del cinema di genere italiano che dopo essersi lasciati alle spalle i film/remake di Dario Argento & C. hanno affrontato - anche separatamente l'uno dall'altro - il genere ricoprendo sostanzialmente il ruolo di produttori e sceneggiatori. In particolare Nicolás, sempre più impegnato in questa nuova veste per film lievemente superiori alla media. Solo per citarne alcuni ai quali ha dato il suo contributo: Trauma (Lucio A. Rojas, 2017), Punto muerto (Daniel de la Vega, 2018), Aquaslash (Renaud Gauthier, 2019), The slaughterhouse killer (Sam Curtain, 2020), Butchers (Adrian Langley, 2021) e The devil's tail (AA.VV. 2021). Anche questo Dark web: descent into hell vede la partecipazione di Nicolás Onetti che si estende dal finanziamento alla collaborazione con Diego Savignano in sceneggiatura. Savignano poi fa parte dell'entourage dei fratelli Onetti, essendo già stato aiuto regista sui set di What the waters left behind (2017) e Abrakadabra (2018). Un preambolo necessario, che contribuisce a definire in parte l'identità di questo inquietante film. Un film che procede per intuizioni e il cui autore, nelle difficoltà dovute essenzialmente a un budget modesto, trova lo stimolo per raccontare una storia in maniera differente dal solito. Dark web: descent into hell inizia infatti come un documentario, nel quale il protagonista ci illustra immagini e video per nulla misteriosi o segreti, anche se senz'altro impressionanti. Il film è quindi composto da materiale del tutto reperibile in rete e assume una sua precisa identità solo nella svolta finale, ovvero durante una ventina di minuti per i quali l'aspetto del girato assume altro orientamento, mostrandoci un inatteso capovolgimento narrativo. Anche se frutto di un quasi esordiente (l'opera prima di Savignano è l'irrecuperabile El nacimiento del mal, 2015), girato in massima economia e con pochi attori, Dark web: descent into hell presenta diversi momenti interessanti. Le riprese non annoiano mai, il protagonista (che vedremo a figura intera solo in prossimità dell'epilogo) recita genuinamente e il montaggio contribuisce a rendere vivaci alcune riprese molto ben fotografate (caratteristica questa, di buona parte della cinematografia horror argentina). Che l'opera sia poi frutto di un gruppo d'autori che si è formato visionando molte pellicole dell'orrore lo testimoniano le tantissime citazioni sparse nel film, che da sole valgono la visione.
Un mare di citazioni
Gli omaggi a titoli classici, o meno, del cinema horror sono sparsi nel lungometraggio in maniera omnicomprensiva: inseriti cioè nelle visioni/incubi del protagonista (Freaks, Nosferatu, La notte dei morti viventi, Un chien andalou - quest'ultimo citato anche nella clip estratta da American guinea pig: bouquet of guts and gore); rappresentati da manifesti attaccati nella camera di Ludovico (Horror, caccia ai terrestri, Terror vision, Heavy metal, Quella villa accanto al cimitero); evocati dalla lettura di fumetti (Ludovico legge la graphic novel che ha ispirato l'episodio Something to tide you over, presente in Creepshow di George A. Romero); per la presenza di oggetti (merchandising) tipo la miniatura dello zombi che esce dal contenitore in Il ritorno dei morti viventi (Dan O'Bannon, 1984) o il pupazzo di Captain Spaulding (La casa dei 1000 corpi, Rob Zombie, 2003).
"Il Web è più un'innovazione sociale che un'innovazione tecnica. L'ho progettato perché avesse una ricaduta sociale, perché aiutasse le persone a collaborare, e non come un giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del Web è migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo. Di solito noi ci agglutiniamo in famiglie, associazioni e aziende. Ci fidiamo a distanza e sospettiamo appena voltato l'angolo."
(Tim Berners-Lee)
Trailer
F.P. 30/09/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 80' ca) / Data del rilascio (Turchia): 17/09/2021
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