Regia di George Dunning vedi scheda film
Non solo è un film dei Beatles (e già questo può significare mitologia per tanti), non solo è lo specchio di un preciso momento storico-sociale (come non ritrovare nella trama di questo film uno spaccato di pura filosofia hippy?), ma Yellow submarine è anche un cartone animato originalissimo, per non dire rivoluzionario: dall'iconografia di questo lungometraggio nascerà un vero e proprio movimento artistico, che pone le basi anche per l'opera, tanto per dire un nome, di un certo Terry Gilliam (decoupage, stop motion, immagini classiche dell'Inghilterra vittoriana abbinate a particolari ultramoderni...). Per non parlare del target adulto a cui il prodotto si riferisce: qui tutto prende sentitamente le distanze dalla Disney (vedansi le orecchie da Topolino del capo dei Blue meanies, mica casuali), virando verso una psichedelia che nulla ha a che fare con il fatato mondo dell'infanzia. Insomma, Yellow submarine conferma, se si esclude la traballante, semi-improvvisata parentesi del Magical Mystery Tour, che i Beatles ed il cinema godono di ottimi rapporti. Qui il genio è Heinz Edelmann, ovvero l'illustratore che ha creato i disegni del film; dirige George Dunning, che però non concluderà più nulla di rilevante nel resto della sua carriera; sceneggiano in 4 (Brodax, Segal, Mendelsohn, Minoff), ma dei Beatles in carne ed ossa, se si esclude la scena finale, non c'è traccia: i Fab Four, fidandosi del loro management e probabilmente anche per non avere a disposizione più di tanto tempo nè voglia di impicciarsi della questione, delegarono tutto a chi di dovere, bellamente infischiandosene del progetto Yellow submarine. Anzi, quando furono richiesti brani inediti per il film, pensarono bene di devolvere alla colonna sonora gli scarti delle ultime sessioni (Only a northern song, It's all too much, ma anche la meravigliosa Hey bulldog ed All together now, che sarebbe diventato presto un diffusissimo coro da stadio); fortunatamente la produzione decise di lasciare mano libera a George Martin (produttore dei Beatles) affinchè componesse le partiture per i brani orchestrali del film, ed infine pescò qualche classico dal repertorio della band (All you need is love, già in Magical Mystery Tour, Sgt. Pepper's lonely hearts club band, Eleanor Rigby). Un'opera epocale, ispiratissima, dalla morale scopertamente, semplicemente, necessariamente buonista, con una colonna sonora da urlo. 8/10.
I Beatles sono trascinati da un buffo marinaio dentro al suo sottomarino giallo: li porterà alla riconquista di Pepperland, un tempo terra ridente e prosperosa, regno dell'amore e della musica, ed ora ridotta a grigio dominio dei malvagi Blue meanies.
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