Regia di Alex de Renzy vedi scheda film
Un classico del cinema per adulti, forse un pò troppo sopravvalutato all'epoca dell'uscita. Bellissima la protagonista, costretta a (s)vestire i pochi panni di una smemorata le cui (dis)avventure oscillano spesso tra il comico e il drammatico.
Dopo aver partecipato alla cerimonia di seconde nozze del padre (John Leslie), la graziosa Peaches (Desiree Cousteau) si allontana su una jeep, sulla quale subisce un incidente. Pur uscendo illesa dalla vettura, perde completamente la memoria. Due uomini le prestano soccorso ma quando realizzano la situazione, uno di loro (Joey Silvera) finisce per approfittare del suo piacevole aspetto. Le disavventure di Peaches sono solo all'inizio, proseguono infatti quando viene ospitata dai soccorritori e poi mentre, cercando lavoro come ballerina, finisce nello studio di un malintenzionato che la coinvolge in un'orgia femminile. Cercando il supporto di uno psichiatra (Paul Thomas), che la sottopone a una terapia ben poco professionale, Peaches finisce di nuovo in un'orgia di gruppo nella quale incontra anche il padre e la matrigna, recuperando così la memoria.
"La memoria ha cinque porte d’entrata: i cinque sensi; e una sola d’uscita: l’immaginazione."
(Malcolm de Chazal)
Desiree la grande insaziabile: Desiree Cousteau e John Leslie
Uno dei titoli di punta della "Golden Age of Porn" diretto da Alex de Renzy (1935 - 2001), cineasta con oltre 200 film all'attivo. Dopo una manciata di documentari, realizzati nel 1970, de Renzy si dedicherà unicamente al cinema per adulti, terminando la lunga e settoriale carriera con pessimi porno "straight to video" sul finire degli anni Novanta. In questa fortunata circostanza si trova a lavorare con un cast di celebri attori (alcuni passati anche dietro la macchina da presa) che hanno dedicato alla categoria la loro intera esistenza. Da Joey Silvera a Paul Thomas (ved. recensione su Touch me in the morning), senza scordare John Leslie. A Leslie (1945 - 2010) tocca il ruolo inverosimile di padre della protagonista, pur essendo in realtà più anziano solo di undici anni rispetto alla Costeau (classe 1956). Tra le interpreti figura anche la "matura" Juliet Anderson, qui al debutto sul set (ved. recensione su Colpo di fulmine), in un ruolo lievemente grottesco (interpreta la governante di Leslie, gelosa della nuova moglie). Il registro del lungometraggio è sostanzialmente quello della commedia ma un paio di scene (il surreale clistere [1] e lo stupro di Desiree, legata e lasciata alla furia di femmine attrezzate con surrogati del fallo) sono limitrofe al s/m, avvicinando per certi versi le traversie vissute dalla protagonista a quelle di Justine, sfortunata eroina nel romanzo Le disavventure della virtù, scritto con morbosa malizia dal marchese De Sade.
Desiree la grande insaziabile: Desiree Cousteau
Nonostante il buon successo di pubblico e critica [2], nonché l'opinione dello stesso regista che ha considerato questo come uno uno dei suoi migliori lavori, Desiree la grande insaziabile non può competere con i più riusciti hard del tempo (ad esempio i titoli diretti da Radley Metzger). I punti deboli del film stanno principalmente nelle scarsa prestazione d'attrice della protagonista e in una sceneggiatura confusionaria, che procede per siparietti tenuti assieme da un debolissimo movente. Anche se, paragonare un film di questo tipo al cinema hard che verrà, lo qualifica indubbiamente come capolavoro. De Renzy ha stile e conosce il mezzo cinematografico, arrivando a realizzare sequenze visivamente pregiate. Risaltano infatti alcune riprese tecnicamente di grande effetto, con ripetuti passaggi dai primi piani al campo lungo, che esaltano un set molto bene elaborato. Tanto bene elaborato che scenografie, costumi e location apparentano il lungometraggio, se privato delle scene di sesso, a una commedia di buona qualità. Il successo del film, ottenuto anche in virtù di un ritmo indiavolato e probabilmente anche per l'uso spregiudicato della colonna sonora [3], suggerisce al regista di tornare sull'argomento, prima con Pretty Peaches 2 (1987) e poi con Pretty Peaches 3: the quest (1989). Due sequel che in realtà non hanno nulla in comune con il primo capitolo, nemmeno la presenza della burrosa e maggiorata Desiree Cousteau.
Desiree la grande insaziabile: Desiree Cousteau
NOTE
[1] Ved. The best girls of porno.
[2] A Desiree Cousteau è andato il premio della Adult Film Association of America (AFAA) come "Miglior attrice" in Pretty peaches.
[3] Un paio di brani, per rendere più paradossali e quasi comiche le situazioni, sembrano essere stati pensati sulla base di quelli analoghi orecchiabili nei cartoni animati della "Looney tunes".
Desiree la grande insaziabile: (da sinistra) Ken Scudder, Paul Thomas e Desiree Cousteau
"La memoria assomiglia essenzialmente a una biblioteca dove regna il disordine alfabetico e dove non esiste l’opera completa di nessuno."
(Iosif Brodskij)
Trailer
F.P. 22/09/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 91'52")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta